martedì 6 ottobre 2009

Libertà di stampa, a San Lazzaro non l'ha mai vista nessuno

Sabato scorso si è svolta a Roma la controversa manifestazione per la libertà di stampa contro presunti attacchi ad essa, che secondo i manifestanti proverrebbero dal Presidente del Consiglio e dal suo gruppo mediatico. Pensiamo che questa manifestazione avrebbe dovuto aver luogo a San Lazzaro, come luogo in cui non esiste da molto tempo alcun pluralismo nei mass media, impegnati sempre e solo a parlare del Sindaco, in tutte le salse possibili, tranne ovviamente quelle che servirebbero a condire nel modo giusto la vita dei cittadini. Da questa infatti, il “primo cittadino” sembra essersi da molto tempo estraniato, all’incirca dal giugno 2004. Dal marzo 2009 più o meno, si è assistito ad un patetico quanto martellante quotidiano spot elettorale a favore dell’allora Sindaco uscente, poi riconfermato con quella che il periodico sanlazzarese Vivere a San Lazzaro ha efficacemente chiamato “vittoria con bocciatura”. Macciantelli infatti, forte di un 64% di voti ottenuti nel 2004, quando fu catapultato dal partito come “signor nessuno”, da poco “trombato” nella corsa interna al PD alla presidenza della provincia (Romano Prodi gli preferì l’attuale presidente Traghetti), ha ottenuto, dopo 5 anni di mandato e dunque dopo un vero giudizio sul suo operato, soltanto il 57%. Ha dovuto inghiottire una perdita secca del 7%, in una delle zone dove il PD è più forte che in tutto il resto d’Italia. Niente male, considerata appunto l’enorme propaganda a suo favore che i quotidiani locali gli hanno riservato.

È evidente che tutta la politica sulla viabilità (l’accettazione supina delle assurde politiche sul Civis), nonché i pessimi rapporti con i Vigili Urbani e i dipendenti comunali (pende tuttora un esposto innanzi alla Corte dei Conti per presunto danno erariale a carico dell’Amministrazione Comunale, per via delle indennità tagliate dopo quasi 4 anni di contratto integrativo concluso dalla Giunta nel 2005), l’assoluta mancanza di trasparenza nella gestione di questi rapporti (è stata disposta nel febbraio 2009 la secretazione di tutti gli atti relativi a quel procedimento il cui valore ammonterebbe a 800.000 euro e comprenderebbe 3-4 consulenze per un valore di circa 37.000 euro, affidate a Studi legali dalla Giunta per difendersi), i pessimi rapporti con la Curia e le parrocchie, che ancora, dal 2000, aspettano l’assegnazione di un terreno per la costruzione di un nuovo Oratorio; la permanenza della chiusura di via Poggi e tante altre piccole cose, segno di totale assenza di una politica di “buone cose” come invece durante la campagna elettorale si è detto: tutte queste cose non hanno lasciato soddisfatti i cittadini.

I tanti articoli che rappresentavano con tanto di foto il Sindaco uscente a fare la spesa alla Coop, poi alla Conad, poi in piazza Bracci con alcuni commercianti (e qualche dipendente comunale), poi alla guida del Civis, poi alle nozze di alti ufficiali delle FF.AA., poi ai funerali del papà di Cristina D’Avena, poi da questo o quel parroco, o questore, poi assieme all’on. Franceschini, poi ad inaugurare rotonde “verdi”, strade e piazzette a due settimane dal voto e quindi in palese violazione della legge sulla par condicio del 2000, e tante altre, ecco tutto questo enorme e mai eguagliato battage pubblicitario, hanno partorito un topolino con 7 punti percentuali in meno.

Ora, ci si potrebbe già chiedere a cosa sia dovuto questo abnorme rapporto del tutto sproporzionato, per cui anche un quotidiano come il Carlino, da sempre tradizionalmente favorevole allo schieramento moderato, sceglie di sposare la causa macciantelliana, oltretutto ben sapendo quanto siano inferociti i cittadini con la Giunta per le questioni di cui sopra. Ma vogliamo per ora soprassedere. Però ci viene da dire: a favore della libertà di stampa avrebbe dovuto manifestare qualcun altro, che però preferisce esprimere in modo meno farsesco e spettacolare la propria condizione di totale assenza di pluralismo. Sappiamo però che San Lazzaro è talmente ai confini dell’Impero, per cui nessuno potrà mai manifestare, perché verrebbe guardato come un marziano. Forse chi chiede più trasparenza e legalità qui viene guardato come un marziano. Ecco perché scriviamo le cose che nessun giornale locale qui scriverà mai, troppo impegnato a fotografare il “signor sindaco” in posa alla Coop o mentre deposita un bel nido di rondini alle scuole materne.

 

 

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