domenica 29 novembre 2009

Troppa "sinistrosità" al Comune di San Lazzaro, polizza per tutela legale revocata...e il Comune tace.

DETERMINAZIONE n° 987 del 12/11/2009
Oggetto
: AFFIDAMENTO POLIZZA TUTELA LEGALE PERIODO 30/11/2009 - 30/11/2010.

Premessa e motivazione
Premesso:
• che la Compagnia Assicurativa Inter Partner Assistance, Compagnia con sede in Via Antonio Salandra, 18-
Roma, con lettera del 12/06/2009 Ns. prot. di arrivo n. 0027168 del 29/06/2009 ha comunicato la disdetta per la prossima scadenza del 30/11/2009 della polizza Tutela Legale a causa dell’alta sinistrosità dell’Ente;
• che da ciò si è reso necessario procedere ad un nuovo affidamento sino alla scadenza delle altre polizze 30/11/2010, per effettuare un’unica procedura di gara;
• che è stato dato quindi mandato esplorativo al Broker dell’Ente al fine di verificare le opportunità del mercato per l’affidamento di cui sopra, con nota del 17/09/2009 prot. n. 37836;
Il Dirigente della ° Area
DOTT.SSA SANTA DRAGO

____________________________
DETERMINAZIONE n° 987 del 12/11/2009. Unità GS4 113 Economato Provveditorato

Un lettore ci ha segnalato questa determinazione del Comune alquanto particolare. La premessa che accompagna questa piccola determina di alcuni giorni orsono fornisce un dato di per se apparentemente anonimo ma che non ci è sfuggito.
Analizziamolo dunque, leggiamo la premessa:
• che la Compagnia Assicurativa Inter Partner Assistance, Compagnia con sede in Via Antonio Salandra, 18- Roma, con lettera del 12/06/2009 Ns. prot. di arrivo n. 0027168 del 29/06/2009 ha comunicato la disdetta per la prossima scadenza del 30/11/2009 della polizza Tutela Legale a causa dell’alta sinistrosità dell’Ente;
Dunque l'alta sinistrosità dell'Ente induce la compagnia assicuratrice alla disdetta della polizza .
Trattasi quindi di una Polizza di Tutela legale e il dato suggerisce riflessioni sull'esatto numero di contenziosi legali , assoggettati a copertura assicurativa, che evidentemente vedono coinvolti più esponenti dell'Ente.
Quanti procedimenti? Quali? E che incidenza hanno sulla corretta gestione del bene pubblico? Quanti sono i procedimenti aperti se addirittura una compagnia Assicurativa chiede la disdetta della polizza di tutela legale per l'alta sinistrosità dell'Ente?
I dati lasciano aperti i soliti, orrendi scenari e la certezza che tutto si muova in uno stagnante e omertoso silenzio.

venerdì 27 novembre 2009

Il bilancio e le lacrime di coccodrillo del Comune di San Lazzaro

In questa pagina del sito http://sanlazzaroxnoi.ning.com/page/consiglio-comunale-del-30 potete scaricare OdG e documenti relativi al consiglio del 30/11, tra cui due interrogazioni urgenti della capogruppo PdL Viviana Raisi. Consiglio comunale importante visto che viene presentata l'ultima proposta di variazione di bilancio. Variazione che taglia a desta e sinistra, anche su interventi importanti, come la messa in sicurezza delle scuole, si dice non ci sono i soldi, tutta colpa del governo che non ci rimborsa completamente il mancato introito dell'ICI. Vero, non tutti i soldi sono rientrati (è altrettanto vero che anche il PD aveva previsto il taglio dell'ICI), ma allora se mancano soldi perchè viene aggiunto un nuovo dirigente (oltre 100.000 �di spesa in più)? E perchè vengono previsti ulteriori 30.000�per incarichi professionali da spendere nel 2009 (cioè in un mese) proprio nel settore (l'urbanistica strano) del nuovo dirigente? Il tutto condito dal cartellino giallo mandato in giugno dalla Corte dei conti sul bilancio 2007, e, ultim'ora anche sul bilancio preventivo 2009.

Il coccodrillo divora tutto ciò che riesce, poi piange…

giovedì 26 novembre 2009

Amianto, "situazione paradossale", e i pubblici ufficiali sono oggetto di campagne di odio e denigrazione

Ancora amianto in venticinque siti
L'Aea: «Ma nessuno se ne occupa»
Tra Bologna e provincia ci sono 25 siti contaminati da amianto.
E non sono che «una briciola,rispetto alle enormità dei siti che sono ancora da bonificare».
Parola di Vito Totire, presidente dell'Associazione esposti amianto,che diffonde i dati del censimento e della rassegna effettuata dall'associazione sulla base delle segnalazioni dei cittadini.
Ad aprire la lista proprio i Prati di Caprara dove, dice Totire,«abbiamo tenuto una manifestazione nell'agosto 2007 e l'amianto è ancora lì». Il presidente di Aea se la prende con il Comune. Ma l'invettiva riguarda anche Regione e Provincia,colpevoli di stare immobili di fronte al problema e di non aver convocato nessuna udienza conoscitiva.Per quanto riguarda Bologna, dopo i Prati di Caprara c'è la caserma Prudentino; il capannone industriale di via Zanardi 106; la Sabiem; una tettoia in via Emilia Ponente; immobili omunali «con pericolo di crollo » in via Fiorini; il Mercatone uno di via Stalingrado; una tettoia degradata al S.Orsola e segnalazioni di cittadini su via Pizzardi,via Cimabue, via Pellico e via Modigliani. In provincia, invece,la cartiera Lama di Reno a Marzabotto ma anche la Stellauto di San Lazzaro, dove «la situazione è paradossale».
L'informazione di Bologna 25.11.09 

Un lettore ci ha segnalato la notizia aggiungendo un suo commento che riportiamo di seguito:
Situazione Paradossale a San lazzaro. Vito Totire, medico e Presidente di AEA (associazione esposti all'amianto) lo dichiara senza infingimenti alla Stampa nell'indicare le gravissime condizioni della fabbrica Stellauto , stracolma di eternit decomposto a pochi passi dalla via Emilia.
Paradossale la gestione del caso Stellauto, occultata alla cittadinanza come già l'autolavaggio di via Caselle, ridimensionata dalle parole dei nostri politicanti, annichilita dal voto della locale Maggioranza che si oppose al censimento dei siti contenenti amianto e all'avvio di campagne informative.
Frutto di allarmismo, di facile allarmismo. Come le case di Via Ca ricchi, edificate ed abitate su di unarea non bonificata e già fabbrica di idrocarburi. Ricordiamo ancora la campagna di denigrazione avviata dal Sindaco, nell'estate passata, quando sollecitò e tentò di ottenere l'intervento del Questore contro chi aveva "osato" segnalare la presenza di amianto nei pressi della propria abitazione, sollevando un reale e gravissimo problema di salute pubblica connesso alla rimozione di lastre di eternit decomposto in un ex autolavaggio sito in Via caselle.
L'unico allarme è per la Democrazia, ci sentiamo di dire e per la verità.
Insomma vergogna senza fine.
 
Ringraziamo il gentile lettore che chiede di restare anonimo temendo di poter essere oggetto di campagne di odio e di denigrazione, le stesse che sono state riservate al pubblico ufficiale che segnalò la situazione dell'amianto l'estate scorsa e fu oggetto appunto di una simile campagna da parte del primo cittadino. Il periodico Vivere a San Lazzaro ha riportato una lettera di un cittadino che è stato oggetto di questi suddetti tentativi, mai smentiti da nessuno, né dai solerti uffici stampa del Comune né in prima persona dall'interessato protagonista di questi approcci di manzoniana memoria (ricordate don Rodrigo, il signorotto locale, che si reca dal Padre Provinciale dei frati francescani per far spostare lo scomodo frate di Pescarenico, di ostacolo ai loschi tentativi di don Rodrigo di assediare la giovane Lucia?).

mercoledì 25 novembre 2009

Gita al Parco Fluviale con vista sul collettore fognario

Da L'informazione di Bologna del 25.11.09 di G. Fabbri
I lavori in corso di smantellamento dell'ex depuratore di via Speranza, a Caselle di San Lazzaro, fanno sognare ai residenti della zona una prossima estate senza puzze, e zanzare, e il futuro parco pubblico che sorgerà al suo posto al termine dell'attesa demolizione. Con lavori che dovrebbero concludersi entro l'anno come affermato dal presidente di Hera Bologna Luigi Castagna, e dall'ingegner Luca Migliori di Hera, in una recente calda e affollata assemblea "condominiale". L'impianto è infatti in disuso da decenni ma quello che preoccupa i residenti è il retrostante impianto di sollevamento, e il collettore che unisce il sistema fognario di San Lazzaro a quello bolognese, accusati di essere la fonte degli sgradevoli olezzi estivi. Il tecnico di Hera ha comunque assicurato «che tali impianti verranno poi sigillati con pannelli che dovrebbero eliminare le emissioni di cattivi odori con lavori rapidi. Metteremo tutto il nostro impegno, e le tecnologie necessarie - precisò l'ingegner Migliori -, per risolvere tale disagio come è avvenuto per altri impianti in aree urbane che non hanno più problemi del genere».
Come detto i lavori, avviati lo scorso 26 ottobre, procedono con la demolizione delle grandi vasche di cemento armato, e il recupero dei vari materiali che componevano l'impianto. Stando al cartello affisso alla recinzione il costo di tali lavori, interamente a carico di Hera Bologna e affidati alla controllata Akron di Imola e alla Ecoinerti di San Martino (Ferrara), è previsto in 88.500 euro di cui 5.500 di oneri per la sicurezza. Stando ai sondaggi fatti in precedenza dopo tali opere di demolizione e pulizia, come ha detto Luigi Castagna non «saranno necessari ulteriori lavori di bonifica e l'area sarà ceduta al Comune per realizzarvi un parco pubblico». L'assessore all'urbanistica,Leonardo Schippa, riferisce che «sono già previsti in bilancio circa 250.000 euro per la realizzazione del verde pubblico che sarà parte integrante del futuro parco fluviale lungo Savena. Ci sarà poi anche il recupero degli edifici esistenti accanto all'ex depuratore per usi sociali e aggregativi con offerta di servizi e dotazioni a favore della frazione. Proseguendo così, pian piano conclude Schippa le opere per la realizzazione del progetto di riqualificazione urbana della zona nord di San Lazzaro

Un lettore dopo averci segnalato la notizia l’ha commentata così:
L'ex Depuratore dopo 10 anni parrebbe cedere il posto a un Parco Pubblico, come promesso ormai da molti anni dai politici e costruttori locali.
L'Assessore all'Urbanistica magnifica il piano di Riqualificazione dell'area Nord promettendo ancora che “Ci sarà poi anche il recupero degli edifici esistenti accanto all'ex depuratore per usi sociali e aggregativi con offerta di servizi e dotazioni a favore della frazione. Proseguendo così, pian piano - conclude Schippa le opere per la realizzazione del progetto di riqualificazione urbana della zona nord di San Lazzaro” .
L'assessore intende recuperare per usi aggregativi e sociali alcuni edifici prossimi all'ex depuratore mentre tace sulle case di Via Ca ricchi , prive di abitabilità e costruite su aree non bonificate.
La creazione di un Parco Fluviale, così si promette, attraversato dai collettori fognari anzi da un "signor collettore" (il collettore che unisce il sistema fognario di San Lazzaro a quello bolognese) rappresentano un’attrattiva di non poco conto.
Si potrebbe però pensare di edificarci un polo Scolastico come già accaduto nel Parco Spinelli , ex cava , ex parco pubblico ora sormontato da un mostro di cemento...da adibirsi a plesso scolastico.
Anche in tal caso è trionfalistica la posizione del Comune che elimina dopo un decennio un ex depuratore, procede sempre dopo un decennio alla bonifica di quel terreno ma tace, tace ancora sui rischi cui sono stati lungamente esposti i residenti e omette ogni riferimento sulle case di via Ca Ricchi: case senza abitabilità, edificate su di un ex fabbrica di idrocarburi e su terreni mai sottoposti a bonifica.
Ora però la prospettiva di una gita al Parco " fluviale" con vista sui collettori fognari cancella ogni preoccupazione pubblica e alimenta questa calma, ottimistica, serena, lungimirante, incontrastata attività di puzzolente erosione dei diritti della cittadinanza.
Primo fra tutti : il diritto di sapere.

F.N.

 

Al cortese lettore rispondiamo ricordando a lui e a noi stessi che l’Amministrazione dovrebbe far sapere ai cittadini tante cose, essere trasparente e a disposizione per chiarimenti. Ma pare che questo non sia il costume in uso qui a San Lazzaro, dove anzi si preferirebbe scatenare campagne di denigrazione al limite dell’odio verso pubblici ufficiali che segnalano abusi e situazioni di pericolo per la collettività, fino a far passare per matti e mitomani questi pubblici ufficiali. I miasmi dei depuratori fanno evidentemente brutti scherzi.

martedì 24 novembre 2009

Stazione ferroviaria, promesse da marinaio e batoste elettorali

E' di ieri la notizia che alla stazione ferroviaria di San Lazzaro dovrebbero fermare 13 convogli in più rispetto ad ora, e sono comunque pochi, considerato che da e per Rimini fermano solo 2 treni al giorno. Soddisfatto comunque il sindaco (si accontenta di poco...specialmente se ad utilizzare quel treno sono i semplici cittadini e non lui) che rimarca come il merito sia anche del vicepresidente della provincia. Come mai allora si sentì il bisogno circa un anno fa di inaugurare in fretta e furia quella stazione, senza parcheggi (che tuttora non ci sono), senza treni, senza biglietteria automatica? Forse che di lì a poco ci sarebbero state le elezioni amministrative? Alle quali, è bene ricordarlo, il Sindaco ricandidato perse di netto 2.000 elettori rispetto al 2004, passando dal 64% al 57%. Ottimo lavoro sig. Sindaco.

sabato 21 novembre 2009

Quando l'unico "zingaro" è il diritto

Da L'informazione del 18.11.09 – a firma di Giancarlo fabbri

I nomadi stanziati in campi abusivi sono sotto sfratto, come ha riferito in varie occasioni il sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, soprattutto nelle ultime assemblee di frazione. Dopodomani, venerdì (ieri, ndr), si terrà in municipio un nuovo incontro con i legali e l'Opera nomadi per fare il punto della situazione e «trovare una soluzione senza traumi», afferma Macciantelli. Attualmente le situazioni abusive a San Lazzaro sono tre: in via Zinella, in via Jussi vicino al Farneto e a Colunga. Situazioni che sono state sottoposte a ordinanze di sgombero e di ripristino delle aree.
Contro l’ordinanza erano poi stato fatti dei ricorsi al Tar che, in tutti e tre i casi, aveva dato ragione al Comune e torto ai nomadi. Quindi nuovi ricorsi al Consiglio di Stato che ha dato torto ai nomadi. «Ora, se non si rispettano le ordinanze - precisa Macciantelli le aree di sosta abusive saranno espropriate gratuitamente dal Comune. E, nel momento in cui il patrimonio pubblico acquisisce il terreno, la polizia municipale potrà fare lo sgombero, con le forze dell'ordine perché, a quel punto,si tratterebbe di occupazione abusiva di suolo pubblico».
Per cercare una soluzione il più possibile bonaria e condivisa sono state convocate le famiglie nomadi delle realtà abusive comunicando che il Comune non poteva tollerare oltre questa situazione e che ci si attende il rispetto della legalità. Poi un incontro con l'Opera, i legali dei nomadi e le famiglie nomadi per un progetto di ripristino che tenga conto di tutti gli aspetti e a cui stanno lavorando gli uffici c o mu n a l i .Si tratta di nomadi, da generazioni cittadini italiani, che preferiscono vivere in roulotte piuttosto che in case in muratura e, per questo, acquistarono terreni agricoli per una residenza stanziale. «Questo però - precisa il sindaco - determina un cambio d’uso abusivo. Alla verifica, poi, tali alloggi spesso non sono più roulotte, su ruote, ma strutture che, pur non in muratura,danno l’idea della casa».Ci sarebbe ora la possibilità di risorse, messe in campo dal ministero dell'Interno tramite la Prefettura, con un progetto di ampliamento e manutenzione dell'area sosta nomadi di via Tomba Forella. Tutto sta a vedere se il progetto verrà approvato e se le famiglie nomadi sono disposte a stabilirvisi. In ogni caso questo ultimo scorcio del 2009 è il periodo delle decisioni.


Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo:
La notizia ha del grottesco: un gruppo di cittadini rom è da anni al centro di un contenzioso con il Comune di San Lazzaro di Savena. L'insediamento dei nomadi insiste su di un area agricola che gli stessi utilizzerebbero come insediamento abitativo. Da lì un eterno contenzioso con ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato tra l'Amministrazione e gli occupanti del fondo. L'Amministrazione , attraverso la stampa ,mostra i muscoli ma apre al dialogo " senza traumi ". Incontra l'Opera Nomadi per soluzioni soft , indolore. Che figura si fa con gli stereotipi di sinistra che prevedono aperture al dialogo costanti ?.....
Ma l'intimazione del Sindaco e' perentoria nel contrasto a ogni forma di abusivismo : «Questo però - precisa il sindaco - determina un cambio d’uso abusivo. Alla verifica, poi, tali alloggi spesso non sono più roulotte, su ruote, ma strutture che, pur non in muratura,danno l’idea della casa».
Le strutture realizzate dai nomadi danno l'idea della casa dunque e vi è la "percezione" da parte del rigoroso Sindaco e dei suoi Uffici di un sostanziale cambio d'uso abitativo "abusivo".
Anche le case di Via Ca’ ricchi "danno l'idea della casa" e parrebbero non realizzate da rom su aree inquinate; così come interi lotti degli azzonamenti del quadrante Nord della città "danno l’idea della casa" là dove in luogo di locali classificati come "stenditoi" sono stati realizzati interi piani di lussuose abitazioni oggetto di proficue compravendite immobiliari da parte di Coop di ogni colore. Eppure anche quelle realizzazioni abusive "danno l'idea della casa" anzi lo sono se stravolsero le destinazioni d'uso, le volumetrie, gli atti di Convenzione, le leggi statali nazionali e regionali…piani particolareggiati e impegnative di programma .......ma di "muscoli" se ne videro pochi. Pochissimi. Del resto conta "dare l'idea della casa " per incorrere in sanzioni di legge mentre il realizzare la casa "abusiva" può non sortire alcuna idea. All’idea “della casa” ci piace associare “l’idea della legge” che pare l'unica istituzione nomade in un siffatto scenario.

F.N.

 

Al gentile lettore possiamo solo dire che è forse molto più comodo parlare di abusi quando si ha a che fare con nomadi che non quando si a che fare con Coop e amici degli amici.

La Redazione

giovedì 19 novembre 2009

La matematica del Sindaco...

Da L’Informazione del 19/11/2009:

Il sindaco Macciantelli indica la strada per il rilancio
«Il futuro del commercio è nelle botteghe di vicinato»
(G. F.) Quando si spegne una vetrina c'è sempre un po' di preoccupazione come brutto segnale per il futuro ma, come nella vita,ci sono i decessi (anche per il mancato ricambio generazionale nell'azienda,ndr) ma anche le nascite.
Dopo un periodo di negozi e servizi sostituiti da banche, poi agenzie immobiliari,e da pizzerie, ora aprono negozi di vicinato. Importanti soprattutto per una popolazione che inve cchi a. In occasione della presentazione del "Sabato speciale ", il prossimo 21 novembre, il sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli ha fatto un bilancio del tessuto commerciale sanlazzarese. «Dal gennaio 2004 al dicembre 2008 - ha riferito il sindaco - risulta un saldo positivo di cinque nuove aperture ossia 60 aperture contro 55 chiusure. Nel 2009, che si deve concludere, si sono registrate 16 nuove aperture di esercizi di vendita al dettaglio di vicinato ossia negozi sotto i 250 metri quadri di superficie di vendita. Di queste tre riguardano negozi di alimentari e ci sono state solo cinque chiusure registrando così un saldo positivo di 11 nuove attività imprenditoriali sul territorio.
Pertanto - ha precisato Macciantelli - la rete dei pubblici esercizi (bar, ristoranti)è rimasta sostanzialmente invariata. Attualmente sono quindi presenti sul nostro territorio 15 medio-piccole strutture di vendita, con superficie compresa tra i 250 e i 1.500 metri quadri, una medio-grande di 2.500 m e t r i ( l a n u o v a Coop&Coop, ndr) e solo una grande struttura di 5.000 metri quadri (la Globo alla Cicogna). Non si può quindi dire che San Lazzaro sia invasa dalla grande distribuzione - ha concluso il primo cittadino - come altre realtà della cintura metropolitana bolognese ».
Riceviamo un commento da un lettore e volentieri pubblichiamo:
Che la matematica non sia il punto forte del Sindaco non è una novità.
Che debacle elettorali o vittorie di Pirro vengano equiparate a "trionfi" non è anch'essa una novità ma che: «Dal gennaio 2004 al dicembre 2008 - ha riferito il sindaco - risulta un saldo positivo di cinque nuove aperture ossia 60 aperture contro 55 chiusure. Nel 2009, che si deve concludere, si sono registrate 16 nuove aperture di esercizi di vendita al dettaglio di vicinato ossia negozi sotto i 250 metri quadri di superficie di vendita. Di queste tre riguardano negozi di alimentari e ci sono state solo cinque chiusure registrando così un saldo positivo di 11 nuove attività imprenditoriali sul territorio." ... appare davvero tutto molto molto grave.
Praticamente diventa un trionfo il fatto che esista un "saldo" positivo se su 60 attività commerciali attive ne risultano chiuse 55 in 4 anni ( il saldo positivo e' costituito dai 5 negozi superstiti) e solo nel 2009 "il saldo positivo" registra in un anno solo 5 chiusure a fronte di 16 aperture.
Non c'è che dire un trionfo ...in 5 anni chiudono solo 60 attività commerciali ......
Però il saldo è positivo e la nuova Coop che passa da 1500 a 2500 mq non possono aver ucciso il commercio al dettaglio.
L'assassino o è il patto di stabilità, che torna sempre comodo sulla scena del crimine, o è l'insegnante di matematica di questo signore che ci amministra.
Per festeggiare tali eventi e saldi positivi ecco, nel plauso dell'ASCOM, una giornata dedicata al commercio speciale. Una notte per le botteghe.
Un trionfo, fate voi.

Francesco Nicito

Rispondo al gentile lettore che ci ha mostrato come effettivamente, nonostante i voli pindarici del Primo Cittadino, la matematica continua a non essere un’opinione: il Sindaco è insegnante di scuola secondaria superiore. Speriamo solo che non sia insegnante di matematica.


mercoledì 18 novembre 2009

Risposta a "il mandato passerella"

Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo:
Il mandato passerella o la passerella verso il mandato che dir si voglia caratterizza il nuovo /vecchio corso politico : tacere , negare , non dare conto su questioni gravissime ma inaugurare ponti di legno (760 mila euro ) quando esistono aree non bonificate su cui sono state edificate abitazioni , giusto per citarne una . Un polo scolastico edificato all'interno di un parco Pubblico ,nato come polmone verde su di una ex cava e ora evolutosi in un terreno su cui costruire.Le misteriose consulenze di un noto legale bolognese rese a titolo "gratuito" agli amministratori coinvolti nella vicenda Agripolis , un traffico automobilistico assoggettato alle edificazioni selvagge e organizzato come su un percorso da luna park.
Si apprende ancora di nuove e antiche "pressioni istituzionali" sui datori di lavoro di un ex consigliere comunale effettuate per un intervento di censura da parte del noto Amministratore ( come già con il Questore).
Una pratica cilena reiteratamente utilizzata : roba da fare tremare le vene dei polsi . Chi dissente e' "raggiunto" e screditato sin sul luogo di lavoro .
Noi pensiamo che si stia realizzando , anche celermente , uno scempio del diritto , delle libertà individuali , che non ha pari .
Intanto pare vi siano ancora tecnici e vigili indagati per gli imbrogli dell'azzonamento 9 e i sopralluoghi delle case popolari di Via speranza dove vennero "intravisti" , come recitano i verbali della Polizia Municipale inviati all'Autorità Giudiziaria , abusi edilizi nelle case di Dirigenti Coop .
Abusi non solo intravisti e non perseguiti ma che indussero ad archiviazioni la Magistratura , costituendo solo ora e forse nuovo reato . Aggiuntivo.
Fatti abnormi completati dai successivi sopralluoghi dell'Ufficio Tecnico che attesterà la regolarità delle edificazioni salvo scoprirsi , lo farà il Tribunale Civile , un innalzamento di ben 70 cm del tetto rispetto ai progetti licenziati e un cambio di destinazione d'uso e di volumetrie .
Case semiabusive sovvenzionate da fondi pubblici , prive di collaudo statico ma dotate ugualmente di certificato di abitabilità , munite di concessioni in variante illegittime, di successive sanatorie parimenti illegittime e dulcis in fundo il cui prezzo e' regolato e determinato da un finto contratto di appalto depositato e attivo in una Convenzione Urbanistica sottoscritta dal Comune ; Contratto di appalto privo di riscontro contabile e maggiorato da committente e costruttore di 400 milioni di lire rispetto ai reali accordi sottoscritti e rinvenuti dalla Polizia in sede di indagine presso la sede legale dei medesimi costruttore e committente .
Case realizzate in spregio alle leggi e alle Impegnative di programma sottoscritte dall'ex nume Ballotta con i Costruttori , vincolate da piu atti di legge e realizzati in maniera illegale e difforme rispetto ai vincoli per i quali furono erogati fondi pubblici .
Case costruite abusivamente e con le stesse modalità su piu' lotti dello stesso Azzonamento e destinate a fasce deboli : quindi ora semiabusive , ora prive di collaudo statico , ora dotate di finti contratti di appalto maggiorati dolosamente e senza riscontro fiscale , ora su aree inquinate .Case abusive finanziate da fondi pubblici regionali , "regolarizzate" da sanatorie illegittime , con abusi "intravisti" dalla Polizia Municipale .
Case dotate di piani aggiuntivi , realizzati prima di richiedere la concessione edilizia, senza collaudo statico , dotate di atti catastali falsificati , di progetti e certificati di conformità non corrispondenti alle effettive realizzazioni! E ancora finanziamenti di pubblico denaro a non aventi i requisiti di legge per l'accesso all'edilizia sociale ma ugualmente beneficiari di autorizzazioni da parte del Comune : dipendenti della locale Procura preservati da 10 anni di indagini !
Abusi per i quali 50 interrogazioni politiche , denunce dei media e di parlamentari e cittadini nell'arco di 7 anni , non sortirono alcuna sospensione dei lavori ma forme di straordinaria complicità amministrativa , sino all'invio alla Magistratura di "finte" rappresentazioni dei fatti riportate in verbali di sopralluogo in abitazioni dove , lo ricordiamo, figura immortalato e in posa nel corredo fotografico destinato al Magistrato , il Dirigente di una Coop .   
Il simpatico e intoccabile Dirigente Coop viene "posizionato" in un sopralluogo fotografico destinato alla Magistratura , a copertura fisica di un locale igienico abusivo sito nel proprio immobile ,definito "intravisto" nei verbali della Polizia Municipale ma facilmente visibile attraverso una parete di vetrocemento e altrimenti sanzionabile con precise norme di legge .
Locale quindi "occultato" fisicamente dall'autore degli abusi e immortalato in tal guisa da chi quell'abuso doveva contestarlo!
L'abuso , rimarrà non sanzionato e intravisto cosi' come , lo riportiamo per la cronaca , pareti non previste in planimetria annotati dai Vigili sui medesimi verbali di sopralluogo poichè rilevate nella casa del solito Dirigente Coop , che non solo non verranno sanzionate ma addirittura demolite frettolosamente dal diretto interessato prima di nuovi sopralluoghi che sanciranno l'evoluzione di quelle pareti costituenti abuso edilizio in un "fondo di legno di un armadio" non costituente abuso ,cosi' come recitano ancora quei memorabili verbali agli atti della Magistratura ovviamente......
Questa e' una parte di una realtà giudiziaria su cui il Primo cittadino non intende interloquire ma che in luoghi dove il diritto non si fa attraverso pressioni o occultamenti della verità si tradurrebbe in custodie cautelari .
Noi pensiamo che debba intervenire il Prefetto , riteniamo sussistano condizioni di tale e tanta gravità da non potersi piu' tacere mentre si inaugurano per la Stampa amica ponti , ponticelli , e, altre pubbliche inutilità.
F.N.

martedì 17 novembre 2009

Il mandato passerella

Il Sindaco di San Lazzaro inaugura un ponticello al Farneto e si scomoda financo la Presidente della Provincia Draghetti, che a suo tempo soffiò il posto a Macciantelli come candidata presidente della Provincia. Tutto questo, mentre in Provincia i nodi infrastrutturali restano irrisolti e a San Lazzaro i lavori del Civis hanno devastato la città, con l'assenso compiaciuto del sig. Macciantelli. Non solo: interi azzonamenti urbanistici (via Ca' Ricchi) risultano esser stati costruiti su terreni inquinati e non bonificati; peccato che nel 2002 l'Amministrazione comunale si era impegnata a bonificarli tutti per bocca dell'assessore Ballotta, ancora pochi giorni fa lodato pubblicamente dal sindaco Macciantelli. Che ora deve anche rispondere dinnanzi alla Corte dei Conti dell'accusa di aver dissipato danari pubblici per pagare le spese legali di ex amministratori coinvolti in procedimenti penali. Ma quello che conta è inaugurare e farsi fotografare: la nuova Coop, ponticelli, passerelle...insomma, un mandato passerella. Verso dove?

domenica 15 novembre 2009

Solidarietà a Gianni Marchesini

Vivere a San Lazzaro è un periodico locale diretto dal giornalista Gianni Marchesini.
E' una voce contro, l'unica, che racconta la realtà sanlazzarese con grande efficacia, dalla parte dei cittadini. Negli anni, con grande frequenza, si è assistito a forme di profonda denigrazione nei riguardi di tale pubblicazione che racconta di scempi urbanistici, di brutture amministrative e che garantisce in forma libera e democratica spazio alla cittadinanza. E' la sola voce libera nel panorama asservito della Stampa locale che invece occulta sistematicamente fatti di abnorme rilevanza e che appare al guinzaglio del potente Amministratore di turno.
Vivere è nel tempo divenuto un riferimento per i cittadini di San lazzaro di Savena. Un punto di vista coraggioso dove è facile imbattersi in una informazione che anzichè fare da cane da guardia dei diritti della comunità diventa sempre più spesso cane da riporto di certi governanti, con effetti devastanti e pericolosi.
Oggi riteniamo sia giunto il tempo di esprimere viva solidarietà all'amico Marchesini perché il suo lavoro non venga vanificato e perché questa voce libera non conosca censure o mortificazioni.
Abbiamo letto nell'ultimo numero una reazione aggressiva e rancorosa da parte di un giovane consigliere comunale che, del tutto gratuitamente, ha ironizzato sull'abbigliamento del giornalista tentando di ridicolizzarlo. Il giovane politico, che annovera già un passato molto recente con simpatie di estrema destra neofascista, e ora passato a sostenitore del Sindaco Macciantelli e del neo-segretario del PD Bersani, ha cercato di fornire una caricatura pubblica del giornalista dileggiandone l'abbigliamento. Ha scelto dunque di colpire sul piano personale un professionista dell'informazione, di screditarlo, e di fare apparire come boutade le denunce, le notizie, le informazioni fornite alla comunità dal periodico. Tipico esempio insomma di ua mentalità stalinista, prima di estrema destra, ora di sinistra, ma comunque tendente a denigrare l'avversario considerato uno scarafaggio da schiacciare.
Marchesini ha peraltro pubblicato le vergognose espressioni del "politico" perchè in Democrazia usa così. Mentre non usa il non dover rendere conto delle scelte politiche, il non dover rispondere ai cittadini su tematiche relative alla salute pubblica, alle speculazioni edilizie, e non usa utilizzare forme di discredito e aggressioni sin sui luoghi di lavoro per chi semplicemente dissente.
Il fatto è gravissimo se si pensa che una realtà amministrativa giunge a fare ricorso all'odio, alla denigrazione, all'isolamento del cittadino che semplicemente sceglie di pensarla in maniera diversa.
Sceglie di comprendere verità diverse da quelle "istituzionali", sceglie di documentarsi, di porsi domande. Scriviamo porsi domande perchè il farle, a chi governa il territorio, non sortirebbe alcuna risposta.
Realtà amministrativa che non da spiegazioni e tace sulla propria gestione e che preferisce invece i calare un nero e comodo sipario su edificazioni su aree inquinate, su speculazioni immobiliari, sui rilievi contabili della Corte dei Conti.
Vi invito a esprimere solidarietà all'amico Gianni, perchè non si senta solo. Perchè continui a raccontare una realtà annichilita dalle bugie e dalla sistematica mistificazione della realtà.
Una realtà nera che depriva di diritti elementari, che denigra, calpesta, offende in nome di primati morali supposti.
Scrivete il vostro pensiero a riguardo alla redazione di Vivere. Perchè la Stampa libera non muoia. vivereasanlazzaro@giannimarchesinieditore.it

giovedì 12 novembre 2009

Il Far West lungo la via Emilia

Tratto da L'informazione 12.11.09:

"Marco Macciantelli ha invece ringraziato l’ex assessore Renato Ballotta «che aveva posto le basi della riqualificazione dell’area nord di San Lazzaro. Coop, con questo negozio, ci aiuta a superare un deficit di offerta alimentare che costringe molti sanlazzaresi a spostarsi per fare la spesa quotidiana. Oggi, invece - ha ribadito il sindaco -, San Lazzaro può attrarre dai comuni  favorendo quindi, come un volano, anche l’economia locale e lo sviluppo sociale. Insieme potremo superare la crisi con un messaggio di speranza nella ripresa».
 
Riceviamo un commento di un lettore che volentieri pubblichiamo:
Ritornano i tagli di nastro e le foto del primo cittadino con tanto di forbici sulle pagine locali della Stampa. "Varata" la nuova Coop, considerata "nuovo VOLANO economico e sociale locale", con tanto di ringraziamenti all'ex Assessore all'Urbanistica, l'intuitivo ideatore della Riqualificazione Nord del territorio.
Cosa sia divenuta oggi l'area Nord è sotto gli occhi di tutti: un groviglio inestricabile di speculazioni, di altissimo impatto ambientale, di abusivismo dilagante, di cartelli di coop e costruttori.
Non ci sentiamo di aggiungere altro mentre si tace sull'inquinamento di Via Ca’ Ricchi dove sorgono case abitate da oltre due anni, né sulle speculazioni del quadrante Nord , sulle emergenze sanitarie, sulle vergogne di un'Amministrazione allo sbando.
Il West, il Far West è qui. Ma non si può dire.

F.N.

 

Ci permettiamo di aggiungere una domanda al commento di F.N.: a quando una trasmissione locale o nazionale che racconti tutte le enormi vergogne edilizie perpetrate qui a San Lazzaro? Pare che a certe trasmissioni importi solo di dare addosso a una certa parte politica…

mercoledì 11 novembre 2009

Proposta a favore delle famiglie, il PD la bolla come "scorretta"

Forse non tutti lo sanno, ma a S. Lazzaro le tariffe scolastiche non sono uguali per tutti.
Chi ha un figlio che frequenta le scuole Don Trombelli si trova in una situazione un po' anomala, infatti dopo la chiusura delle scuole elementari di Idice per problemi statici il comune ha aperto una convenzione con l'istituto privato Don Trombelli per l'utilizzo della struttura come scuola elementare pubblica.
Ma la scuola è pubblica solo per quanto riguarda i soli servizi inerenti all'assolvimento dell'obbligo scolastico, mentre per quanto riguarda i servizi di pre-post-interscuola e mensa il servizio è erogato dall'Istituto in regime privatistico, ovviamente con tariffe superiori a quelle applicate dal comune.
Ieri (10/11/09) si è tenuto un consiglio straordinario aperto sulla scuola, consiglio che avrebbe dovuto essere incentrato principalmente sui problemi locali, mentre, contrariamente a quanto stabilito nella conferenza dei capigruppo si è trasformato in una disputa sulla riforma "Gelmini". Il consigliere Bertuzzi della lista civica ha proposto un ordine del giorno che impegnava la giunta comunale ad aiutare le famiglie che si trovano un figlio in quella scuola.
La proposta proponeva di applicare a quelle famiglie un articolo del vigente regolamento comunale che prevede, per le famiglie sanlazzaresi che debbono usufruire di servizi scolastici in scuole di altri comuni che applicano tariffe superiori a quelle di S. Lazzaro,il riconoscimento della differenza tariffaria.
Il PD non solo ha bocciato la proposta, ma ha anche accusato Bertuzzi di scorrettezza, non s'è capito perché.
Ma non erano quelli del PD i fautori del dialogo?

martedì 10 novembre 2009

Tutto l'amianto è sempre al suo posto. Sindaco e Comune silenti, Aea: denunce senza seguito

Riportiamo quanto scrive oggi Giancarlo Fabbri su L'Informazione, seguito da un commento dell'amico Francesco che condividiamo integralmente:
L'associazione chiede l'intervento del sindaco
Amianto, Aea denuncia
«Nessun controllo a Stellauto».

L'associazione esposti amianto e rischi per la salute (Aea) torna alla carica nella denuncia pubblica sulla presenza di amianto alla Stellauto di via Emilia 293, e fa la lista dei luoghi a rischio,chiedendo l'in tervento dell'a m m i n i s t ra z i o n e comunale di San Lazzaro.
«Alla nostra prima denuncia pubblica - afferma Vito Totire,della Aea, in una nota - non ha fatto seguito nessun cambiamento: le coperture in fibrocemento sono in bella vista con pezzi liberi appoggiati in attesa di una piccola folata di vento per volare via». Non finisce qui.
L'associazione fa la lista dei siti che, a suo dire, «necessitano di controllo e bonifica ». Secondo la Aea, si tratta di luoghi «nelle immediate vicinanze della Stellauto, e cioè Honda, Morini Group,Comet, la società italiana sementi e un piccolo capannone dopo Eternedile
Da L'Informazione di Bologna 10.11.09 - G. Fabbri

Continua il silenzio del Sindaco a fronte di innumerevoli denunce dell'Associazione esposti all'amianto diretta dal Dr. Vito Totire.
Ora non potrà più aggredire sui luoghi di lavoro i cittadini che lamentavano reali problematiche per la salute pubblica: il territorio di San Lazzaro è una distesa di cemento amianto in decomposizione.
Non più procurato allarme dunque ma indifferenza e silenzio.
Nessuna ordinanza e un consueto vergognoso negazionismo.
Oggi più di ieri riteniamo sia necessario che il Prefetto monitori la condizione amministrativa in cui versa tale Comune.

sabato 7 novembre 2009

Già dal 2002 le aree inquinate di Ca' Ricchi dovevano essere bonificate

San Lazzaro di Savena (29/06/2002)
Intervista all’Assessore Renato Ballotta sul futuro di San Lazzaro
Intervista all’ Assessore Ballotta da "In Piazza" periodico del Gruppo DS

Lo scorso lunedì 3 giugno si è tenuto un incontro con la cittadinanza per parlare del futuro di San Lazzaro, qual è il suo bilancio di questa iniziativa?
"Sono molto soddisfatto, è stata un’occasione importante per coinvolgere un numero rilevante di cittadini nella definizione di decisioni importanti di governo del territorio che incideranno nella vita quotidiana e nelle abitudini di tutti noi, che è opportuno siano il più possibile condivise, con l’obbiettivo del miglioramento generale qualità della vita."
Quali gli obiettivi più importanti che vi proponete con il Piano di riqualificazione dell’area nord?
Stiamo agendo su una parte di città, con l’intento di promuovere la presenza di una ricchezza di unzioni , che accanto alla riorganizzazione della mobilità pubblica e privata con la fermata del treno la tramvia e l’alleggerimento del carico di traffico sulla Via Emilia, consenta di rafforzare l’identità urbana.
Si affronteranno anzitutto problemi di risanamento ambientale; verrà interrato l’elettrodotto che attraversa tutta la città compresa la zona a sud della via Emilia, saranno bonificati i terreni dove sorgeva un deposito di carburanti evitando l’insediamento di un impianto di stoccaggio di rifiuti tossici
nocivi, si attuerà il parco fluviale e il recupero di un ex cava dove si sta già realizzando un parco pubblico di circa cinque ettari, si consentirà la trasformazione a residenza della zona artigianale più vecchia tra Via Speranza e Via Ca’ ricchi, dando una risposta importante anche all’esigenza di case a costi contenuti per l’affitto anche a proprietà indivisa e per la proprietà attraverso l’edilizia convenzionata.
Si promuoverà la presenza di funzioni commerciali e terziarie di qualità si realizzerà il nuovo centro culturale, la sede del nuovo poliambulatorio USL, un nuovo polo scolastico."
Casa risponde a chi obietta che nella zona nord, così come in tutta San Lazzaro, si sta costruendo troppo?
"Intanto dico che a tutt’oggi il 95% di quello che si è costruito e si sta costruendo non è altro che quanto previsto dal PRG del 91, ed è il frutto delle scelte fatte oltre 10 anni fa che si sono dimostrate in buona
sostanza valide
. Infatti, in quel Piano Regolatore, molti interventi, riguarda il recupero di aree,industriali, dimesse e posizionate in luoghi impropri, ciò ha consentito di contenere l’utilizzo di territorio, del resto anche molti degli interventi nella zona nord sono già in piano, e gli ulteriori interventi sono in funzione della riqualificazione urbana."
C’e chi sostiene che lo spostamento della Coop dietro l’area Ansaloni Garden aggraverebbe la situazione del traffico sulla via Emilia, crede che sia una critica giustificata?
"Francamente non credo. sostituendo l’attuale supermercato con uno di circa 600 mq, di superficie di vendita si realizzerà una piazza , parcheggi interrati sufficienti alla nuova struttura, mentre i parcheggi dell’attuale coop diventeranno pubblici al servizio dell’intera zona. La nuova Coop che consentirà di dare un servizio migliore ai cittadini avrà parcheggi più che adeguati alle esigenze, la maggior parte dei quali interrati."
Del resto in questa scelta siamo confortati da studi di urbanisti qualificati che sono impegnati a fare ulteriori approfondimenti, prima di giungere ad una decisione definitiva.
Questa scelta unita al prolungamento della tangenziale fino ad Ozzano e alla riorganizzazione della viabilità di collegamento può consentire anche un senso unico sulla Via Emilia da Via Caselle a Via Fornace, in proposito sono in corso gli approfondimenti necessari con gli studi per la realizzazione della tramvia.

Nostro commento:
Correva l’anno 2002 e l’Assessore all’Urbanistica Ballotta rilasciava al periodico "In Piazza", la sopra riportata intervista.
Volevamo sottolineare alcuni aspetti di stretta attualità partendo da recenti fatti di cronaca che vedono edifici popolari realizzati su aree inquinate.
Ecco cosa dichiarava nel 2002 il nostro Assessore:
"verrà interrato l’elettrodotto che attraversa tutta la città compresa la zona a sud della via Emilia, saranno bonificati i terreni dove sorgeva un deposito di carburanti evitando l’insediamento di un impianto di stoccaggio di rifiuti tossici nocivi, si attuerà il parco fluviale e il recupero di un ex cava dove si sta già realizzando un parco pubblico di circa cinque ettari, si consentirà la trasformazione a residenza della zona artigianale più vecchia tra Via Speranza e Via Caricchi, dando una risposta importante anche all’esigenza di case a costi contenuti per l’affitto anche a proprietà indivisa e per la proprietà attraverso l’edilizia convenzionata."
Dov’è dunque la bonifica delle aree inquinate cui si faceva riferimento e dove oggi sorgono edifici popolari privi di abitabilità ma ugualmente abitati?
Dov'è il "Parco Fluviale"?
Ma soprattutto: Una ex cava si evolve in un Parco Pubblico prima e successivamente diventa il terreno su cui si sta edificando un POLO SCOLASTICO. Cosa conteneva quella cava? a cosa era adibita?
Sono state realizzate abitazioni su di una ex cava?
Possibile che tutti tacciano? Le opere di urbanizzazione previste per l'edificazione di edifici popolari su aree inquinate non prevedevano le spese di bonifica?
Interrogativi cui nessuno intende fornire risposta.

giovedì 5 novembre 2009

Associazione anti-amianto bacchetta il Comune: "Annuncia attivismo e poi respinge mozioni a tutela della salute"

Da L’Informazione di oggi 5 novembre 2009:

La questione del presunto amianto sulle coperture dei tetti dei capannoni industriali nella zona di via Caselle continua a far discutere. I dubbi dei cittadini che abitano nelle vicinanze, tranquillizzati dall’impegno espresso dal Comune di San Lazzaro di chiedere all’Arpa e all’Ausl una verifica sulla presenza di amianto, sono stati raccolti e rilanciati dall’Aea (Associazioni esposti amianto e rischi per la salute), presieduta da Vito Totire. In una nota, Totire se la prende con la giunta comunale di San Lazzaro, che, dice, «sta diffondendo notizie circa un suo asserito attivismo sulla bonifica dell’amianto. In realtà - prosegue in una nota diffusa ieri - ci risulta che il consiglio comunale abbia respinto una proposta di censimento sistematico». Intanto l’associazione, annuncia Totire, sta redigendo un «report sulla situazione nel territorio comunale» nell’ambito del progetto ribattezzato “San Lazzaro città deamiantizzata”. «Da lungo tempo - prosegue - andiamo denunciando situazioni a rischio e smaltimenti abusivi, e proponiamo un approccio sistematico che eviti di inseguire le singole situazioni». A volte, secondo l’Aea, basta solo guardarsi in giro per individuare emergenze da bonificare «anche senza mobilitare l’Arpa che, peraltro, fino a oggi ha fatto attività fortemente lacunose». Un esempio di emergenza sollevato dall’Aea sarebbe la Stellato di via Emilia 291: «Una grossa distesa di fibrocemento in condizioni di vetustà - denuncia Totire - e di degrado, con addirittura pezzi di fibrocemento appoggiati in bilico su altre tettoie». Dunque l’Aea, infine, chiede agli amministratori di San Lazzaro di «fare un’ordinanza di bonifica».

Confermiamo l’asserzione di Totire circa la bocciatura di una mozione che impegnava il Comune ad un’opera di censimento sistematico di tutte le zone con amianto presenti nel Comune di San Lazzaro, e ne abbiamo scritto ampiamente a suo tempo, riportando per esteso l’intero testo della mozione presentata al Consiglio Comunale dal consigliere Enrico Di Oto (PdL).

Singolare, davvero singolare, per usare un grosso eufemismo, che il Comune prima bocci con tanta supponenza una mozione a tutela della salute dei cittadini, e poi strombazzi in giro che si sta prontamente attivando per fare ciò che era contenuto in quella stessa mozione respinta a maggioranza. Non ci vengano a raccontare che è colpa del patto di stabilità…o che non ci sono più soldi perché sono serviti per pagare spese legali ci centinaia di milioni di vecchie lire per ex sindaci ed assessori imputati di reati contro la P.A. …

mercoledì 4 novembre 2009

Vicenda Agripolis: nuovi inquietanti scenari

Il periodico Vivere a San Lazzaro (ed.nr.5) pubblica alcuni risvolti sulla vicenda AGRIPOLIS meritevoli ancora di sottolineatura .
Riepiloghiamo : Due ex Amministratori del Comune di San Lazzaro furono coinvolti in procedimenti penali in qualità di componenti del Consiglio di Amministrazione di Agripolis , società di compostaggio di rifiuti costituita nel 1983 tra la Provincia di Bologna e alcuni comuni e poi fallita. La Procura Regionale della Corte dei Conti valuta adesso che le spese legali sostenute dall'Amministrazione per la difesa dei due ex amministratori non fossero sostenute da presupposto di legge non ricorrendo le condizioni richieste per autorizzare i cospicui rimborsi (300 mila euro).
I due ex amministratori coinvolti in procedimenti penali in quanto membri del CDA di Agripolis agirono e furono perseguiti per fatti e atti non direttamente connessi alla rivestita qualità di pubblici amministratori , elemento evidente che esclude , ictu oculi, ogni possibilità di rimborso .
Già assolti dinanzi alla Corte dei Conti in entrambi i gradi di giudizio i due ex amministratori ricevettero dal Giudice di appello l'intimazione alla compensazione delle spese di giudizio di entrambi i gradi . Circostanza ulteriore che esclude ancora la possibilità di rimborsi di spese di Giudizio ma che diede ancora luogo , evidentemente,a ulteriori rimborsi .
La Corte dei Conti muove inoltre un durissimo richiamo a Consiglieri , Sindaci , Assessori del Comune di San lazzaro poiche', nel tempo, approvando e deliberando le autorizzazioni al pagamento di tali parcelle legali avrebbero cagionato un grave danno erariale agendo con estrema leggerezza e omettendo ogni verifica sulla effettiva possibilità di elargire e destinare pubblico denaro per i rimborsi delle spese legali dei due amministratori .
Appare dunque chiaro che tutto il peso di tali procedimenti penali e amministrativi a carico dei due ex amministratori gravasse e gravi tuttora sui cittadini senza alcun presupposto di legge e mediante reiterate e incontrollate deliberazioni sulle quali esponenti di ogni colore politico e livello hanno omesso ogni attività di verifica .
L'articolo disvela un finale col botto :
Il Sindaco Macciantelli , coinvolto nelle contestazioni della Corte dei Conti, "avrebbe organizzato lo studio di una linea di difesa affidandosi ad una CONSULENZA dell'Avv.D'Errico" , noto legale bolognese .
L'articolo non approfondisce chi sovvenzioni tale consulenza e le successive coperture legali ai 39 soggetti pubblici del nuovo e vecchio Consiglio Comunale .
Ora , degna del migliore Moliere , sembra delinearsi una scena di rara efficacia scenica : Considerato l'agghiacciante scenario prospettato dalla Corte dei Conti e' lecito ipotizzare che attualmente vi possa essere il rischio che si paghino con soldi pubblici consulenze , studi di difesa , difese legali di coloro che deliberarono , avallarono e omisero i controlli su quei rimborsi censurati dalla Procura regionale? Staremo a vedere.
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lunedì 2 novembre 2009

Mentre esplode lo scandalo di via Ca' Ricchi...

L’assessore Schippa porta l’esempio delle case Andreatta e di via Canova.
I progetti edilizi presentati al Saie Dibattito al salone dell’edilizia sul tema della demolizione e del rinnovo. La demolizione delle Case Andreatta e il progetto di riqualificazione delle case di via Canova sbarcano al Saie, il salone dell’Edilizia in corso al Quartiere Fieristico di Bologna, nel corso del convegno “La demolizione come strategia del rinnovo”. All’iniziativa, promossa dalla rivista di settore Modulo, ha partecipato l’assessore alla Qualità della Città Pubblica di San Lazzaro, Leonardo Schippa, che ha presentato il percorso di partecipazione. La condivisione e la partecipazione sono strumenti indispensabili per accompagnare un’azione forte, come può essere la demolizione, in situazioni delicate come quella delle Case Andreatta nella quale erano coinvolte famiglie in disagio socio-abitativo.
Il progetto di riqualificazione e valorizzazione delle Case Andreatta, ha spiegato Schippa, è partito da un’indagine di tipo socio-economico condotta con gli inquilini direttamente interessati (circa 130 famiglie), e da un’approfondita analisi tecnica sul degrado edilizio, che hanno messo in luce preziosi elementi conoscitivi, premesse per la definizione di un percorso operativo compiuto e condiviso.

Tratto da L'INFORMAZIONE 31.10.09

 

Qualcuno avrebbe chiamato questo modo di operare “predicar bene (nelle fiere) e razzolare male (nel proprio Comune)” ovvero “lezione di sepolcrismo imbiancato”…

domenica 1 novembre 2009

Via Palazzetti, l'umano agire e la faccia di tolla di certi Amministratori

Seguendo il tour della giunta per le varie frazioni di San Lazzaro, capoluogo compreso, è emersa la preoccupazione dei residenti per il traffico intenso e la velocità dei veicoli in via Palazzetti. Via definita pericolosa, già teatro di alcuni incidenti mortali, soprattutto dopo il suo prolungamento nel 2001 verso Ozzano (da via Fondè a via Idice) con un ponte sull'Idice. In precedenza i veicoli diretti a Castel de' Britti, Ozzano o Monterenzio dovevano percorrere le tortuose vie Fondè, Molino Grande e Pedagna passando su un ponte stretto con transito regolato da un semaforo per eliminare le liti sulle precedenze. Purtroppo lo stradone invoglia a correre con due punti problematici come nei pressi delle intersezioni con via Fantini e via Salarolo. Alla Cicogna si riferiva che «il traffico in via Palazzetti,senza semafori, è ormai quasi pari a quello della via Emilia». In effetti dalla rotonda di via Poggi a quella di via Idice, la consolare conta ben sei semafori. E ci sono ancora incidenti dopo che sono stati adottati rallentatori visivi, bande sonore e cartelli di pericolo per ridurre la velocità dei veicoli. Tanto che i residenti questa primavera avevano raccolto, e portato in Comune, un centinaio di firme per chiedere il montaggio di due dossi rallentatori. Negli ultimi anni non si contano le uscite di strada nella semicurva dove sbuca via Salarolo, soprattutto quando piove, e c'è stato anche il morto. Altri morti nei pressi di via Fantini.
Alla Cicogna l'ingegner Attilio Diani, dirigente tecnico del Comune, ha ribadito che «non ci sono strade pericolose ma conducenti che non rispettano il buon senso e la segnaletica. Se si rispettano i limiti di velocità e si guida con attenzione, gli incidenti non avvengono». A Idice il sindaco, Marco Macciantelli,ha ricordato la tragica morte dei coniugi
Roberto e Marina Vezzelli, avvenuta nel marzo del 2007, che si erano schiantati con la loro moto contro un Suv. «La donna - ha detto Macciantelli - finì a 30 metri di distanza su un prato. Il marito fra i rami di un albero a vari metri di altezza. Vittime di un conducente che aveva svoltato di colpo a sinistra tagliando la strada alla moto. I Vezzelli non sono morti a causa di via Palazzetti ma di un uomo».In ogni caso, come ha poi riferito l'assessore alla viabilità Leonardo Schippa, sono allo studio alcune modifiche alla confluenza con via Salarolo (forse una rotatoria, ndr) per vedere di evitare gli incidenti.

Tratto da L'informazione di Bologna del 1.11.09 di G. Fabbri.

Nostro Commento:

Per quanto surreale il Sindaco e la sua Dirigenza spiegano alla cittadinanza che si muore negli incidenti stradali non per la conformazione delle vie ma per le condotte degli uomini. Per fornire tale logica spiegazione, il nostro Wittgenstein utilizza la drammatica morte di due coniugi, avvenuta nel 2007 su di un tratto di strada dove a decine si ripetono morti e scontri tra veicoli come in un bollettino di guerra. Per colpa degli uomini, ovvio. E da anni.
Peccato che gli uomini abbiano deciso di commettere violazioni solo e soltanto in Via Palazzetti e che nessuno possa porvi rimedio malgrado petizioni popolari, come ci dice l'articolo di Stampa.
Ribadiamo: petizioni popolari, sistematicamente ignorate da questa Amministrazione comunale, per la creazione di dossi stradali salvavita. La responsabilità è dunque dell'umano agire giacché come dice un Dirigente comunale nel corso dello stesso incontro "non ci sono strade pericolose ma conducenti che non rispettano il buon senso e la segnaletica. Se si rispettano i limiti di velocità e si guida con attenzione, gli incidenti non avvengono".
Su questo assunto si potrebbe dunque sostenere che non esiste una cattiva gestione della cosa pubblica ma amministratori pubblici che non rispettano i codici. Se si rispettano i codici e si gestisce un Ente con attenzione, gli "incidenti " non avvengono.
Ipse dixit.