giovedì 5 novembre 2009

Associazione anti-amianto bacchetta il Comune: "Annuncia attivismo e poi respinge mozioni a tutela della salute"

Da L’Informazione di oggi 5 novembre 2009:

La questione del presunto amianto sulle coperture dei tetti dei capannoni industriali nella zona di via Caselle continua a far discutere. I dubbi dei cittadini che abitano nelle vicinanze, tranquillizzati dall’impegno espresso dal Comune di San Lazzaro di chiedere all’Arpa e all’Ausl una verifica sulla presenza di amianto, sono stati raccolti e rilanciati dall’Aea (Associazioni esposti amianto e rischi per la salute), presieduta da Vito Totire. In una nota, Totire se la prende con la giunta comunale di San Lazzaro, che, dice, «sta diffondendo notizie circa un suo asserito attivismo sulla bonifica dell’amianto. In realtà - prosegue in una nota diffusa ieri - ci risulta che il consiglio comunale abbia respinto una proposta di censimento sistematico». Intanto l’associazione, annuncia Totire, sta redigendo un «report sulla situazione nel territorio comunale» nell’ambito del progetto ribattezzato “San Lazzaro città deamiantizzata”. «Da lungo tempo - prosegue - andiamo denunciando situazioni a rischio e smaltimenti abusivi, e proponiamo un approccio sistematico che eviti di inseguire le singole situazioni». A volte, secondo l’Aea, basta solo guardarsi in giro per individuare emergenze da bonificare «anche senza mobilitare l’Arpa che, peraltro, fino a oggi ha fatto attività fortemente lacunose». Un esempio di emergenza sollevato dall’Aea sarebbe la Stellato di via Emilia 291: «Una grossa distesa di fibrocemento in condizioni di vetustà - denuncia Totire - e di degrado, con addirittura pezzi di fibrocemento appoggiati in bilico su altre tettoie». Dunque l’Aea, infine, chiede agli amministratori di San Lazzaro di «fare un’ordinanza di bonifica».

Confermiamo l’asserzione di Totire circa la bocciatura di una mozione che impegnava il Comune ad un’opera di censimento sistematico di tutte le zone con amianto presenti nel Comune di San Lazzaro, e ne abbiamo scritto ampiamente a suo tempo, riportando per esteso l’intero testo della mozione presentata al Consiglio Comunale dal consigliere Enrico Di Oto (PdL).

Singolare, davvero singolare, per usare un grosso eufemismo, che il Comune prima bocci con tanta supponenza una mozione a tutela della salute dei cittadini, e poi strombazzi in giro che si sta prontamente attivando per fare ciò che era contenuto in quella stessa mozione respinta a maggioranza. Non ci vengano a raccontare che è colpa del patto di stabilità…o che non ci sono più soldi perché sono serviti per pagare spese legali ci centinaia di milioni di vecchie lire per ex sindaci ed assessori imputati di reati contro la P.A. …

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