sabato 21 novembre 2009

Quando l'unico "zingaro" è il diritto

Da L'informazione del 18.11.09 – a firma di Giancarlo fabbri

I nomadi stanziati in campi abusivi sono sotto sfratto, come ha riferito in varie occasioni il sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, soprattutto nelle ultime assemblee di frazione. Dopodomani, venerdì (ieri, ndr), si terrà in municipio un nuovo incontro con i legali e l'Opera nomadi per fare il punto della situazione e «trovare una soluzione senza traumi», afferma Macciantelli. Attualmente le situazioni abusive a San Lazzaro sono tre: in via Zinella, in via Jussi vicino al Farneto e a Colunga. Situazioni che sono state sottoposte a ordinanze di sgombero e di ripristino delle aree.
Contro l’ordinanza erano poi stato fatti dei ricorsi al Tar che, in tutti e tre i casi, aveva dato ragione al Comune e torto ai nomadi. Quindi nuovi ricorsi al Consiglio di Stato che ha dato torto ai nomadi. «Ora, se non si rispettano le ordinanze - precisa Macciantelli le aree di sosta abusive saranno espropriate gratuitamente dal Comune. E, nel momento in cui il patrimonio pubblico acquisisce il terreno, la polizia municipale potrà fare lo sgombero, con le forze dell'ordine perché, a quel punto,si tratterebbe di occupazione abusiva di suolo pubblico».
Per cercare una soluzione il più possibile bonaria e condivisa sono state convocate le famiglie nomadi delle realtà abusive comunicando che il Comune non poteva tollerare oltre questa situazione e che ci si attende il rispetto della legalità. Poi un incontro con l'Opera, i legali dei nomadi e le famiglie nomadi per un progetto di ripristino che tenga conto di tutti gli aspetti e a cui stanno lavorando gli uffici c o mu n a l i .Si tratta di nomadi, da generazioni cittadini italiani, che preferiscono vivere in roulotte piuttosto che in case in muratura e, per questo, acquistarono terreni agricoli per una residenza stanziale. «Questo però - precisa il sindaco - determina un cambio d’uso abusivo. Alla verifica, poi, tali alloggi spesso non sono più roulotte, su ruote, ma strutture che, pur non in muratura,danno l’idea della casa».Ci sarebbe ora la possibilità di risorse, messe in campo dal ministero dell'Interno tramite la Prefettura, con un progetto di ampliamento e manutenzione dell'area sosta nomadi di via Tomba Forella. Tutto sta a vedere se il progetto verrà approvato e se le famiglie nomadi sono disposte a stabilirvisi. In ogni caso questo ultimo scorcio del 2009 è il periodo delle decisioni.


Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo:
La notizia ha del grottesco: un gruppo di cittadini rom è da anni al centro di un contenzioso con il Comune di San Lazzaro di Savena. L'insediamento dei nomadi insiste su di un area agricola che gli stessi utilizzerebbero come insediamento abitativo. Da lì un eterno contenzioso con ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato tra l'Amministrazione e gli occupanti del fondo. L'Amministrazione , attraverso la stampa ,mostra i muscoli ma apre al dialogo " senza traumi ". Incontra l'Opera Nomadi per soluzioni soft , indolore. Che figura si fa con gli stereotipi di sinistra che prevedono aperture al dialogo costanti ?.....
Ma l'intimazione del Sindaco e' perentoria nel contrasto a ogni forma di abusivismo : «Questo però - precisa il sindaco - determina un cambio d’uso abusivo. Alla verifica, poi, tali alloggi spesso non sono più roulotte, su ruote, ma strutture che, pur non in muratura,danno l’idea della casa».
Le strutture realizzate dai nomadi danno l'idea della casa dunque e vi è la "percezione" da parte del rigoroso Sindaco e dei suoi Uffici di un sostanziale cambio d'uso abitativo "abusivo".
Anche le case di Via Ca’ ricchi "danno l'idea della casa" e parrebbero non realizzate da rom su aree inquinate; così come interi lotti degli azzonamenti del quadrante Nord della città "danno l’idea della casa" là dove in luogo di locali classificati come "stenditoi" sono stati realizzati interi piani di lussuose abitazioni oggetto di proficue compravendite immobiliari da parte di Coop di ogni colore. Eppure anche quelle realizzazioni abusive "danno l'idea della casa" anzi lo sono se stravolsero le destinazioni d'uso, le volumetrie, gli atti di Convenzione, le leggi statali nazionali e regionali…piani particolareggiati e impegnative di programma .......ma di "muscoli" se ne videro pochi. Pochissimi. Del resto conta "dare l'idea della casa " per incorrere in sanzioni di legge mentre il realizzare la casa "abusiva" può non sortire alcuna idea. All’idea “della casa” ci piace associare “l’idea della legge” che pare l'unica istituzione nomade in un siffatto scenario.

F.N.

 

Al gentile lettore possiamo solo dire che è forse molto più comodo parlare di abusi quando si ha a che fare con nomadi che non quando si a che fare con Coop e amici degli amici.

La Redazione

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