domenica 15 novembre 2009

Solidarietà a Gianni Marchesini

Vivere a San Lazzaro è un periodico locale diretto dal giornalista Gianni Marchesini.
E' una voce contro, l'unica, che racconta la realtà sanlazzarese con grande efficacia, dalla parte dei cittadini. Negli anni, con grande frequenza, si è assistito a forme di profonda denigrazione nei riguardi di tale pubblicazione che racconta di scempi urbanistici, di brutture amministrative e che garantisce in forma libera e democratica spazio alla cittadinanza. E' la sola voce libera nel panorama asservito della Stampa locale che invece occulta sistematicamente fatti di abnorme rilevanza e che appare al guinzaglio del potente Amministratore di turno.
Vivere è nel tempo divenuto un riferimento per i cittadini di San lazzaro di Savena. Un punto di vista coraggioso dove è facile imbattersi in una informazione che anzichè fare da cane da guardia dei diritti della comunità diventa sempre più spesso cane da riporto di certi governanti, con effetti devastanti e pericolosi.
Oggi riteniamo sia giunto il tempo di esprimere viva solidarietà all'amico Marchesini perché il suo lavoro non venga vanificato e perché questa voce libera non conosca censure o mortificazioni.
Abbiamo letto nell'ultimo numero una reazione aggressiva e rancorosa da parte di un giovane consigliere comunale che, del tutto gratuitamente, ha ironizzato sull'abbigliamento del giornalista tentando di ridicolizzarlo. Il giovane politico, che annovera già un passato molto recente con simpatie di estrema destra neofascista, e ora passato a sostenitore del Sindaco Macciantelli e del neo-segretario del PD Bersani, ha cercato di fornire una caricatura pubblica del giornalista dileggiandone l'abbigliamento. Ha scelto dunque di colpire sul piano personale un professionista dell'informazione, di screditarlo, e di fare apparire come boutade le denunce, le notizie, le informazioni fornite alla comunità dal periodico. Tipico esempio insomma di ua mentalità stalinista, prima di estrema destra, ora di sinistra, ma comunque tendente a denigrare l'avversario considerato uno scarafaggio da schiacciare.
Marchesini ha peraltro pubblicato le vergognose espressioni del "politico" perchè in Democrazia usa così. Mentre non usa il non dover rendere conto delle scelte politiche, il non dover rispondere ai cittadini su tematiche relative alla salute pubblica, alle speculazioni edilizie, e non usa utilizzare forme di discredito e aggressioni sin sui luoghi di lavoro per chi semplicemente dissente.
Il fatto è gravissimo se si pensa che una realtà amministrativa giunge a fare ricorso all'odio, alla denigrazione, all'isolamento del cittadino che semplicemente sceglie di pensarla in maniera diversa.
Sceglie di comprendere verità diverse da quelle "istituzionali", sceglie di documentarsi, di porsi domande. Scriviamo porsi domande perchè il farle, a chi governa il territorio, non sortirebbe alcuna risposta.
Realtà amministrativa che non da spiegazioni e tace sulla propria gestione e che preferisce invece i calare un nero e comodo sipario su edificazioni su aree inquinate, su speculazioni immobiliari, sui rilievi contabili della Corte dei Conti.
Vi invito a esprimere solidarietà all'amico Gianni, perchè non si senta solo. Perchè continui a raccontare una realtà annichilita dalle bugie e dalla sistematica mistificazione della realtà.
Una realtà nera che depriva di diritti elementari, che denigra, calpesta, offende in nome di primati morali supposti.
Scrivete il vostro pensiero a riguardo alla redazione di Vivere. Perchè la Stampa libera non muoia. vivereasanlazzaro@giannimarchesinieditore.it

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