sabato 30 gennaio 2010

Ca' Ricchi: da TRE anni senza abitabilità e con valori di inquinamento superiori alla norma. Ma per il Comune "è tutto a posto"

Case di via Ca’ Ricchi
In arrivo l’abitabilità Nei prossimi mesi si darà il colpo di grazia ai miasmi dell’ex impianto
di Giancarlo Fabbri - L'Informazione del 30.01.2010
Nell'assemblea dell'altra sera in sala di città il vicesindaco Giorgio Archetti, assessore all'ambiente,ha dato buone notizie ai residenti di via Ca' Ricchi che da qualche anno vivono, senza abitabilità, in alcune palazzine realizzate tra le vie Ca' Ricchi e Speranza su un'area, ex deposito di combustibili, inquinata da idrocarburi e oli minerali.
«Dopo le vostre segnalazioni e proteste, nell'ottobre scorso - ha detto Archetti -, abbiamo sollecitato verifiche tecniche da parte di Arpa e Ausl, e dell'impresa costruttrice, per verificare lo stato di avanzamento della bonifica del terreno. Allo stato posso dire con sicurezza che non ci sono rischi per la salute dei residenti. Le verifiche hanno consentito di rilevare valori già vicini a parametri di normalità ma - ha precisato l'assessore è necessario che vengano completate le procedure e, con ogni probabilità, nei prossimi mesi, forse entro l'estate, sarà possibile dare l'abitabilità, e la residenza, alle famiglie che ci abitano».
Nell'incontro è poi stato sollevato il problema delle coperture di alcuni capannoni adiacenti, nel quadrilatero tra le vie Ca' Ricchi, Caselle, Commenda e Speranza, per la possibile presenza di amianto. Gli abitanti dell'area avevano infatti espresso preoccupazioni. «Sono state richieste verifiche tecniche e un monitoraggio da parte di tecnici della Facoltà di Chimica Industriale di Bologna - ha detto Archetti -. E' ovvio che se viene confermata la presenza di amianto (o asbesto) saranno emesse delle ordinanze che obbligheranno le proprietà a sostituire o incapsulare le lastre di cemento-amianto per la tutela della salute pubblica».

Un lettore ci ha segnalato la notizia con un suo personale commento che riportiamo integralmente:

Nessun problema per la salute, ce lo dice l'assessore all'ambiente di San Lazzaro .
Nessun problema per le case edificate su di un terreno altamente inquinato secondo l'attestazione di questo Amministratore. Sonni tranquilli dunque: l'abitabilità manca da tre anni e forse arriverà in estate insieme ai certificati di residenza.
I valori rilevati: NON SONO ANCORA VICINI ALLA NORMALITA' (dopo tre anni) ma… NESSUN PERICOLO PER LA SALUTE (sic).
Ce lo dice l'Assessore all’Ambiente e Vicesindaco Archetti: resta da capire il discrimine tra il valore "normale" e quello "anormale" rispetto all'asserita "sicurezza" per la salute pubblica!
Allora perché tanti ritardi nel concedere l'abitabilità e la residenza a cittadini che occupano immobili in tali oscene condizioni da tre anni e che pagarono lautamente al costruttore (una coop locale) il costo di abitazioni incommerciabili ?
Chi verificò quelle edificazioni? Perché non vennero sospesi i lavori? Perché se ne consentì l'occupazione?
Sanzioni? Nessuna parrebbe. Carte, autorizzazioni, rilievi tecnici? Non una parola, impossibile visionarne alcuna.
Se ce lo dice l'Assessore possiamo dormire sonni tranquilli ..su di una polveriera a rischio incendio, dice qualcuno e con vista su un ex depuratore malsano.
Aggiunge il Signor Assessore che sarà quindi possibile a bonifica ultimata "DARE LA RESIDENZA "alle famiglie che lì vivono in siffatte condizioni da tre anni.
Posto che tutto questo appare davvero abnorme e surreale aggiungiamo: SIGNOR ARCHETTI COME SI FA A BONIFICARE UN TERRENO SU CUI SORGONO GIA' DA TRE ANNI DEI PALAZZI?
SIGNOR ARCHETTI HA MAI INFORMATO LA PROCURA DI CIO' CHE ACCADE IN VIA CA RICCHI?
CHI NE RISPONDE?

 

Come sempre resta poco da aggiungere, se non: la Legge, come diceva Giolitti, si interpreta per gli amici e si applica ai nemici.

venerdì 29 gennaio 2010

Case in via Ca' Ricchi: pompe di aria per evitare una tragedia?

Un anonimo lettore del blog ha commentato ieri la notizia delle case costruite in via Ca’ Ricchi su terreni inquinati, dei quali l’Arpa già due anni fa aveva segnalato la non bonificabilità. Su quei terreni ora sorgono palazzi privi di abitabilità, ma nonostante tutto ciò, il Comune rilasciò licenza a edificare. Riteniamo di dover riproporre uno stralcio del commento dell’anonimo lettore, perché ci appare di una gravità inaudita, e si va a sommare ai gravissimi fatti già segnalati su queste pagine e timidamente sui quotidiani locali:

“Si dice che, poco dopo l’inizio degli scavi di fondazione degli edifici, un cumulo di terra estratto dal terreno improvvisamente si fosse incendiato perché venne a contatto con una sigaretta accesa di un addetto al cantiere. Se quanto riferitomi dovesse corrispondere al vero ritengo che l’episodio potrebbe indicare l’esistenza di un tasso d’inquinamento del terreno particolarmente elevato.
Per questo motivo i lavori di costruzione furono sospesi, le probabilità di chiusura del cantiere erano piuttosto elevate, ma successivamente alle misurazioni del tasso d’inquinamento da parte di ARPA la "soluzione" fu quella d’installare pompe elettriche allo scopo di fare circolare aria nel sottosuolo, questo fu l’unico genere di "bonifica" effettuata su quel terreno. Ora, a distanza di due anni, le pompe sono ancora funzionanti, due delle quali installate al piano interrato degli edifici, la terza in superficie. Evidentemente il tasso d’inquinamento è ancora tale da non consentire la rimozione dell’impianto di bonifica.
Sembra anche che molti anni prima del cantiere, durante la rimozione dei serbatoi di carburante della società che gestiva il deposito di idrocarburi (Comet) che occupava tale terreno si fosse verificato un simile episodio d’incendio.”

 
Se i fatti relativi all'azzonamento di via Ca’ Ricchi edificati su una vecchia fabbrica di idrocarburi fossero tali, sarebbero di portata gigantesca e tali da richiedere le immediate DIMISSIONI DEL PRIMO CITTADINO. E ci limitiamo a prospettare un quadro di responsabilità politiche, perché su altre possibili responsabilità (civili, penali, amministrative) probabilmente dovrebbe indagare o sta già indagando qualcuno.

Buona amministrazione a tutti.

giovedì 28 gennaio 2010

Delbono si è dimesso per molto meno

Dall’Informazione del 28 gennaio 2010:

...."non meno importante,riguarda le decine di famiglie che vivono, senza però avere l'abitabilità, in palazzine costruite su un'area,ex deposito di combustibili, inquinata da idrocarburi e oli minerali. È ovvio che non tutti i problemi riguardano Hera, che ha competenze solo sull'area dell'ex depuratore, ma in ogni caso l'assemblea sarà l'occasione per fare il punto
della situazione sull'area di Caselle."
Estratto da un articolo a firma di Giancarlo Fabbri

 
Una piccola modesta postilla giornalistica che copre un fatto mostruoso: In Via Ca’ ricchi , San Lazzaro di Savena, decine di famiglie vivono in immobili nuovi privi di abitabilità costruiti su un suolo non bonificato e altamente inquinato da idrocarburi e olii minerali.
Ci domandiamo perché tutti insistano col tacere su tale gravissima situazione che vede famiglie vivere in immobili edificati su di un ex deposito di idrocarburi mai bonificato.
L'abitabilità manca da due anni il buon senso da sempre.
Delbono, ormai ex sindaco di Bologna, si è dimesso per questioni che, seppur gravi, paragonate a queste, paiono risibili. Ma qui qualcuno continua a fare il finto tonto. Fino a quando?

Proposta buona...ma si fa come diciamo noi

Il Carlino di oggi riferisce di una mozione presentata dai consiglieri Di Oto e D’Alessandro del PDL sull’abbattimento di tasse per le nuove imprese, bocciata dalla maggioranza. Pubblichiamo qui una lettera del consigliere Di Oto che ci racconta la vicenda:

Nella seduta odierna (lunedì, ndr) del consiglio comunale (26/01/10) si discuteva una Mozione da me presentata (assieme al consigliere D’Alessandro) relativa a misure atte ad aiutare le imprese a superare il momento di difficoltà causato dalla crisi, eccone il testo:
COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA
GRUPPO CONSILIARE DEL PdL

MOZIONE

Premesso che

• Anche il nostro comune e’ stato colpito dalla crisi globale;
• Si ritiene necessario far si che le imprese da tempo radicatesi nel nostro territorio nonche’ quelle da poco insediatesi proseguano nello svolgimento della loro attivita’ considerata una ricchezza per la collettivita’;

Visto
• Le azioni gia’ intraprese dall’amministrazione comunale in merito al sostegno alle famiglie colpite dalla crisi;
• La necessita’ di sostenere anche le imprese, perno dell’occupazione e, quindi, dela solidita’ delle famiglie stesse;
• L’importanza della permanenza di imprese di piccole e medie dimensioni, comprese le attivita’ commerciali, radicate nel territorio nello sviluppo di una citta’ “sociale”;
• L’importanza di sostenere lo sviluppo delle attivita’ di imprenditoria dei giovani.

Impegna
Il Sindaco e la Giunta Comunale

• A prevedere la rateizzazione del pagamento delle imposte comunali per le imprese per l’anno 2010-2011 con eventuale possibilita’ di proroga;
• A valutare la fattibilita’ tecnica e legislativa di un eventuale esonero o sospensione dal pagamento delle imposte locali minori per l’anno 2010-2011 con eventuale possibilita’ di proroga per le imprese:
1. costituitesi negli ultimi 2 anni;
2. avviate da giovani di eta’ inferiore ai 35 anni;
3. che, nonostante un calo del fatturato hanno mantenuto l’occupazione senza il ricorso alla cassa integrazione o al licenziamento.
San Lazzaro di Savena
Enrico Di Oto Andrea D’Alessandro
La maggioranza in consiglio, vista la palese difficoltà dovuta ad un provvedimento del genere, ha iniziato chiedendo DI RITARE LA MOZIONE PER DISCUTERNE IN COMMISSIONE.
RISULTATO DELLA VOTAZIONE:
6 SI (Di Oto, D’Alessandro, Cavedagna, Maurizzi,Noacco e Bertuzzi, Bagni e Raisi assenti giustificati)
12 astenuti
LA MOZIONE E’ BOCCIATA
IL MIO DINIEGO ALLA PROPOSTA E’ DOVUTO AL FATTO CHE SI RITIENE NECESSARIO UN PUNTO DI PARTENZA PER UN DIALOGO, SPECIALMENTE VISTA LA FATTIBILITA’ TECNICA DI ALCUNI PROVVEDIMENTI.
ORA, VISTA LA DOPPIA VALENZA DELL’ASTENSIONE:
DIFFICOLTA’ INTERNA ALA MAGGIORANZA VERSO UN PROVVEDIMENTO, IMPOSSIBLITA’ DI AVALLARE UN PROVVEDIMENTO “SOCIALE” PROPOSTO DAL PDL.
ORA LA SPERANZA PER LE IMPRESE LOCALIE’ RIPOSTA NELLA POSSIBILITA’ DI PROPORRE COMUNQUE L’ARGOMENTO IN COMMISIONE.

Enrico Di Oto

Ringraziamo il consigliere Di Oto che ci ha spiegato come funzionano le cose nella prassi. Ossia: la vostra proposta va bene, ma…si fa come diciamo noi.

Al via i fotored, per la sicurezza stradale si prega di ripassare pi�avanti

Riceviamo dal capogruppo della Lista civica Noi Cittadini e pubblichiamo:

Prendendo spunto dalle dichiarazioni del Sindaco durante la discussione consiliare sul bilancio preventivo 2010, che a seguito della mia sottolineatura sul raddoppio della previsione delle entrate da contravvenzioni (+670.000�gt;) mi rispose che non si trattava di "fare cassa con le multe" bensì della volontà dell'amministrazione di aumentare la sicurezza stradale, ho presentato una mozione (QUI i documenti) che prevedeva l'installazione di lampade a LED (più sicure in quanto ad alta visibilità e ad alto risparmio energetico) e di segnalatori acustici per non vedenti. La mozione inoltre non prevedeva una sostituzione ed un adeguamento immediato di tutti gli impianti, sarebbe auspicabile ma capisco che l'elevato costo dell'operazione avrebbe reso la proposta irricevibile ed inattuabile per le casse comunali, ma si indicava di attuare l'adeguamento solo in caso di manutenzione straordinaria come ad esempio quando verranno installati i fotored, volete fare cassa, va bene, ma almeno aumentate la sicurezza dei cittadini. Un piano quindi di sostituzioni graduale che avrebbe un peso relativamente basso per le casse comunali. Proposta bocciata, perché giudicata "estemporanea" dal capogruppo PD Cavallaro, estemporanea in quanto "della questione sicurezza ne abbiamo già parlato nelle commissioni consiliari".  Insomma per le multe si agisce, e in fretta, mentre per la sicurezza stradale bastano le chiacchiere.

Massimo Bertuzzi

Caro Bertuzzi, grazie della Sua segnalazione. Che le chiacchiere stessero a zero crediamo che i cittadini di San Lazzaro se ne siano accorti da tempo. Vedremo se questi signori maestri delle chiacchiere sapranno fare ancora di peggio…

 

mercoledì 27 gennaio 2010

Inquinamento allarmante in via Poggi? Per l'assessore Archetti "è colpa dei genitori dei bambini con le auto accese"

Dall’Informazione del 27 gennaio 2010:

La denuncia di Rifondazione: il comune intervenga
Smog: sforati già dieci volte i livelli di Pm10 in via Poggi
A fine gennaio sono già oltre 10 i superamenti dei livelli di Pm10 nella nuova centralina di via Poggi a San Lazzaro. A denunciarlo è Juri Guidi, del Prc di San Lazzaro, che invita sindaco e giunta a non restare a guardare. «Al centro deve essere posta la salute dei bambini che frequentano le scuole - afferma Guidi - speriamo che la giunta e il sindaco si muovano.
Noi continueremo a sollevare il problema e a tenerlo monitorato». Immediata la replica del vicesindaco ed assessore alla Qualità Educativa ed Ambientale,Giorgio Archetti,il quale ritiene che a causa dell’alta volatilità delle PM10, le possibilità di intervento dell’Amministrazione,qualora gli sforamenti siano comuni a tutta la provincia, sono molto limitate. Archetti poi la colpa ai genitori che lasciano accese le auto quando accompagnano i figli a scuola nella zona.
«Ciò detto - conclude nella sua nota - l’Amministrazione di San Lazzaro non abdica certo al proprio ruolo e intende far fronte ai propri compiti. Si stanno valutando ipotesi come quella del pedibus per accompagnare i bambini a scuola a piedi dal parcheggio dello stadio”.

Abbiamo ricevuto un commento alla notizia da un lettore e la pubblichiamo di seguito integralmente:

Cara redazione di San Lazzaro News,

che talune situazioni ambientali fossero ricondotte a frutto di "vaneggiamenti" di cittadini , che talaltre situazioni economiche fossero prodotto del famigerato Patto di Stabilità, che la situazione delle aziende fosse esente da pressione fiscale, che a San Lazzaro non esistessero situazioni di illegalità , che tutto fosse "in regola" ..e altre amenità del genere, eravamo e siamo tuttora adusi a leggerne a iosa a mezzo stampa ..ma la misura non era evidentemente ancora colma.
Inquinamento dinanzi alle scuole nella famigerata Via Poggi riaperta al traffico dopo 20 anni per un accesso più agevole alla nuova Coop? Sforati già dieci volte i limiti di polveri e inquinamento?
L'Assessore all'ambiente del Comune di San Lazzaro ci rassicura e ci dice che ha già individuato un responsabile: i motori delle auto dei genitori che sostano dinanzi alle scuole dei loro pargoli.
Sono dunque i genitori stessi la causa dell'inquinamento che lamentano per i propri bambini.
E poi il vento. Il vento che sposta le polveri e che non allontana da questa realtà questa insostenibile puzza di bugie. E di vergogne.

F.N.

lunedì 25 gennaio 2010

Le 10 domande al Sindaco di San Lazzaro

Alcuni lettori ci hanno segnalato che ieri – domenica 24 gennaio 2010 – sulle pagine nazionali del Resto del Carlino è apparso un lungo articolo laudatorio nei confronti del Sindaco di San Lazzaro, che lo vedrebbe impegnato in una sorta di battaglia per la legalità contro quegli sfrattati che scavalcherebbero nelle graduatorie gli assegnatari di case popolari. A parte che la vicenda ci pare ridicola, perché parlare al Sindaco di San Lazzaro di case popolari è come parlar di corda in casa dell’impiccato, dato che qui sono decenni che l’edilizia popolare non esiste, in quanto a risultare assegnatarie degli alloggi costruiti in convenzione coi costruttori, sono le cooperative edilizie, che spesso nascono ad hoc per accaparrarsi gli alloggi, e di questi il Comune si assicura alcune unità, lasciando poi alle Coop la gestione dei prezzi. Da queste convenzioni nacque alla fine degli anni ’90 una serie di scandali, quasi tutti insabbiati, che videro gonfiare i prezzi originariamente stabiliti in Convenzione, dopodiché gli stessi Costruttori compirono innumerevoli abusi edilizi (probabilmente preordinati a costruire alloggi di lusso e quindi in totale violazione delle Convenzioni stesse, sulla base delle quali però i costruttori ricevettero abbondanti contributi regionali e il Comune fece il finto tonto; Comune presso i cui Uffici si rinvennero copie di contratti tra costruttori e coop edilizie con valore totalmente gonfiato, anche di centinaia di milioni, e sulla base di questo prezzo falso furono richiesti ed ottenuti contributi dalla Regione), questi abusi furono tutti condonati in blocco – parliamo di interi azzonamenti, interi quartieri per intenderci – quando nemmeno questo si poteva fare, poiché gli abusi avevano oltrepassato le misure previste dalla legge per poter essere condonati. Tutto questo, lo ricordiamo per inciso, è responsabilità del Comune per mancata vigilanza, per condoni edilizi che non si sarebbero potuti concedere, per aver preso le parti dei costruttori e delle cooperative che avevano sbattuto la porta in faccia ai loro soci, e per non aver invece preso le parti delle persone offese nei procedimenti penali instauratasi presso la Procura di Bologna. Parti offese che anzi sono state vittima di atteggiamenti di odio e di persecuzione da parte dei pubblici poteri.

A fronte allora di questi fatti che non si possono cancellare, nonostante al Sindaco di San Lazzaro non piaccia che vengano ricordati, alcuni cittadini si sono stupiti che lo stesso Sindaco sia apparso difensore di situazioni, per così dire di legalità violata, dati questi trascorsi. E ci hanno chiesto se il sig. Sindaco abbia mai risposto alle famose 10 domande che qualche tempo fa gli ponemmo da questo blog. No, purtroppo dobbiamo dire che non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Nell’attesa che queste risposte prima o poi arrivino, gliele riproponiamo.

 

1)     È al corrente che edifici ubicati nell'azzonamento nr.9 siano privi di COLLAUDO STATICO ma che la Sua Amministrazione ha ugualmente rilasciato certificati di abitabilità?

2)    È al corrente che alcune Convenzioni Urbanistiche stipulate tra il Suo Comune e alcuni costruttori si reggono su Contratti di appalto maggiorati e contabilmente inesistenti ma che hanno determinato e “gonfiato” il costo al mq di case popolari senza che Lei proceda all'annullamento in autotutela?

3)    È al corrente che la Procura della Repubblica ha sancito che le concessioni edilizie e le successive sanatorie rilasciate dal Suo Comune a soggetti attuatori di alcuni azzonamenti sono illegittime?

4)    È al corrente che il Comune da Ella amministrato abbia rilasciato indebitamente attestati di possesso di requisiti per ottenimento di fondi pubblici e di ammissione a interventi di edilizia sociale a persone prive di titolarità e di requisiti di REDDITO?

5)    È al corrente che un funzionario del Suo Comune abbia modificato autonomamente una Convenzione urbanistica autorizzando l'edificazione di superfici accessorie aggiuntive non previste dalle CONVENZIONI senza passare dal vaglio della Giunta? È al corrente che quelle superfici abbiano costituito un business e che abbiano inciso sugli indici edificatori di un Piano particolareggiato vincolati da due Convenzioni? È al corrente che non applicando le penali contrattuali per inadempienza ai disposti delle Convenzioni sta arrecando un danno erariale al Comune?

6)    È al corrente che la Polizia Municipale abbia definito in Verbali e sopralluoghi di legge col termine “intravisto” un evidente abuso edilizio nell'immobile di un Dirigente di una Coop edilizia e abbia così indotto ad archiviazione un procedimento penale? È al corrente che “non si siano avveduti” del cambio macroscopico delle volumetrie di quei locali con aumenti fino a 60 cm di altezza , attestando invece la rispondenza ai progetti?

7)    È al corrente che un intero quartiere sorto nel 2000 sia stato condonato per abusi presenti in più edifici nel 2004?

8)    È al corrente che il Suo Comune abbia percepito indebitamente oneri per permessi edilizi che non si potevano rilasciare?

9)    È al corrente che l'Assessore Ballotta firmò con più soggetti attuatori una impegnativa di programma con cui si impegnava alla più ferrea vigilanza sulle edificazioni sovvenzionate da fondi pubblici?

10) È al corrente che i suoi uffici ricevevano , studiavano e successivamente inviavano ad Uffici Giudiziari le denunce dei cittadini contro Amministratori del Suo Comune e che sulle ricevute di ritorno delle spedizioni apponevano in bella vista il nome del cittadino che aveva effettuato quelle denunce?

sabato 23 gennaio 2010

Denunce inviate a mezzo posta ai denunciati

Un lettore ci ha inviato questa lettera che pubblichiamo integralmente, consapevoli che finché vi sarà occultamento di verità, non vi sarà vera democrazia.

 

La vicenda del Sindaco Del Bono seppure con le doverose presunzioni di innocenza fino al definitivo accertamento dei fatti, mostra tutta la scabrosità di un sistema. La cronologia degli eventi non puo' che sollevare interrogativi : Una messe di contestazioni di legge sarebbe emersa dai "nuovi " accertamenti giudiziari imposti dal Gip Floridia che ha rigettato l'archiviazione del Sindaco richiesta da due PM .
L'uomo della strada , e non solo, finisce inevitabilmente per domandarsi perchè quei medesimi fatti, emersi in piena campagna elettorale, abbiano indotto a precipitosa archiviazione i precedenti Pm .
Esiste , esisteva quantomeno, una franchigia di legge tacita che evidentemente ha sottratto per molti anni alcuni pubblici amministratori dal rispondere delle proprie condotte nelle aule di Giustizia bolognesi ?
La risposta e' nei fatti .
Ricorderemo ancora come nel corso di indagini giudiziarie legate a gravi illeciti urbanistici nel territorio di San Lazzaro di Savena i cittadini stessi scoprirono nei carteggi agli atti dell'Ente Pubblico la copia cartacea originale delle proprie denunce contro un Assessore e un Sindaco di quello stesso Comune.
La scoperta fu drammatica giacchè alle denunce risultava allegata una lettera di presentazione firmata e su carta intestata di un Ufficio preposto a quelle stesse indagini , indirizzata al Sindaco dell'epoca.
Cosa vi era scritto ? in breve , si sintetizzava il contenuto delle denunce e si invitava l'Ente a trovare giustificazioni agli addebiti non senza palesare un velato ma forte fastidio per quell'"incombenza"cui erano stati chiamati da "fastidiosi" cittadini.
La missiva si concludeva con la dicitura " Si allega alla presente l'esposto del Sig....."
Quella denuncia ma sarebbe il caso di dire quelle denunce (giacchè tante sortirono lo stesso percorso) permanevano quindi nella disponibilità degli indagati , venivano per mesi analizzate , studiate e rispedite al mittente con accluse le "giustificazioni agli addebiti" che gli indagati medesimi evincevano dalla denuncia del cittadino .
E la spedizione al mittente della denuncia del malcapitato cittadino come avveniva ?
A mezzo raccomandata! Ma con un ulteriore particolare : Per avere contezza che quella raccomandata contenente la denuncia del cittadino pervenisse con certezza all'Ufficio Giudiziario delegato alle indagini che l'aveva spedita all'indagato , l'Ente Pubblico apponeva in calce sulla ricevuta di ritorno postale la dicitura : "Esposto del Sig...."
Naturalmente nessuna delle persone denunciate avrebbe mai risposto di alcun reato e l'esposto sarebbe stato naturalmente archiviato .
Peraltro la scoperta delle proprie denunce nelle mani di impiegati , indagati , uscieri addetti alla "spedizione" fece balenare ai cittadini un’idea .
Si voleva comprendere fino a che punto si potesse arrivare a sfregiare un diritto elementare :Vediamo cosa accade, si pensò, se si richiede un accesso agli atti al Comune di San Lazzaro e nello specifico l'acquisizione in copia delle "proprie" denunce "alloggiate" presso quello stesso Ente tra i fascicoli dell'Urbanistica .
Bene, l'accesso agli atti venne negato e ci si rivolse al Difensore Civico che confermò l'impossibilità di accesso a quelle carte (ovvero alle proprie denunce) poiché relative a procedimenti penali.
Quindi per l'Ente Pubblico e per il Difensore Civico era impossibile consentire ai cittadini di accedere alle "proprie" denunce perché "relative a procedimenti penali".
Mentre invece gli "indagati" dell'Ente Pubblico potevano custodire , leggere , armeggiare le denunce di quegli stessi cittadini.
Una burla? No, una legalità oppressa da vergognose distorsioni .
Le carte, le denunce dei cittadini in possesso degli indagati permangono quindi tuttora nella disponibilità degli stessi.
Nessuna contestazione di legge a chi spedì quelle denunce, a chi le maneggiò, a chi si fece beffe di diritti elementari.
Un grande scrittore, Leo Longanesi scriveva:
Molti credono che la morale sia la conclusione delle favole.
Mi pare estremamente calzante. Anche per richiedere ancora dimissioni, dimissioni, dimissioni e per ricordare a qualche governante che spesso occorre almeno dotarsi di pudicizia se non si è dotati di moralità.

 

Caro amico, non ci sono commenti a quanto da Lei descritto. Soltanto ci viene da pensare (e il sen. Andreotti ce l’ha insegnato, che a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca): forse l’Emilia è disseminata di tanti “casi Delbono”? e forse qui a San Lazzaro non siamo da meno? La risposta ai lettori.

giovedì 21 gennaio 2010

Postilla sul Photored

Sul Carlino di oggi pagina di San Lazzaro si legge che il consigliere della Lista civica Bertuzzi ha chiesto conto al Sindaco di un aumento, nel bilancio di previsione 2010, di 670.000 euro di incassi dalle multe, in pratica un raddoppio.
Il Sindaco Macciantelli, così il Carlino, "non ci sta e in consiglio comunale ha replicato: Non c'è un aumento delle contravvenzioni, bensì la previsione sul prossimo anno di attivare un progetto speciale sulla sicurezza che prevede l'attivazione di strumenti in grado di motivare le ragioni di un incremento".
Insomma, gli introiti sono raddoppiati, ma il Sindaco lo nega. Gli incassi esorbitanti sarebbero dovuti alla "previsione sul prossimo anno di attivare un progetto speciale sulla sicurezza che prevede l'attivazione di strumenti in grado di motivare le ragioni di un incremento", ossia, si prevede di incassare il doppio del danaro già incassato per le contravvenzioni e dunque si mettono a bilancio di previsione soldi ancora inesistenti.
Delle due l'una: o il Photored, come segnalatoci e come da noi riportato in via interrogativa, è già attivo da tempo (peraltro alla fine dell'articolo si ammette che la postazione photored all'incrocio Emilia-Canova "per un certo periodo è stata in funzione", affermazione non smentita dal Sindaco), e quindi è stato o è tuttora attivo senza le dovute segnalazioni di legge, oppure il photored non è attivo e il Comune prevede di incassare un sacco di soldi dai cittadini con un sistema che con la sicurezza stradale non c'entra nulla, e difatti gli incidenti stradali, anche mortali verificatisi a San Lazzaro non hanno smosso di un centimetro le posizioni degli Amministratori, sorde a qualsiasi richiesta della cittadinanza di attivare misure di sicurezza. Non sappiamo quale delle due soluzioni sia la più giusta, forse lo sono entrambe. Quello che è certo è un fatto: al Comune interessa il grano. Per il resto, i cittadini possono anche percorrere strade pericolose, senza illuminazioni (entrata-uscita svincolo tangenziale uscita 13), sfracellarsi in via Palazzetti o in via Kennedy o in altre strade. L'importante è che paghino danari per multe idiote inflitte da Photored (installati senza le segnalazioni di legge? non sappiamo...di certo sappiamo che il Sindaco legge il nostro blog e lo salutiamo). 

Photored: un caso di preveggenza a San lazzaro di Savena

A proposito dell'articolo di pochi giorni fa apparso su questo blog su un presunto Photored occulto collocato tra la Via Emilia e Via F.lli Canova, riceviamo e pubblichiamo una lettera di un cittadino sanlazzarese, anche con riferimento all'articolo uscito oggi sul Carlino:
il Resto del Carlino odierno rileva una sorpresa:
Il Sindaco annuncia il ripristino del photored. Soltanto un caso dopo la vostra segnalazione? Un caso sicuramente anche ribadire che verrà posto in funzione il dispositivo di rilevamento del rosso semaforico nel territorio cittadino. Un caso ribadire anche che in Via canova ve ne era uno funzionante ma "non operativo" (a cui venivano cambiati i rullini sistematicamente). Solo un caso attestare che in via Canova era funzionante ma "per un breve periodo".
Un caso che venissero cambiati i rullini e che non fosse segnalato. Un caso, sempre e solo un caso.
Tanto basta violare la legge e rifarsela in casa come una gustosa tagliatella.
Un caso di preveggenza seguito alla Vostra segnalazione o improvvisamente vedremo comparire cartelli che segnalano photored laddove non ve ne era alcuno su impianti regolarmente funzionanti?
Non abbiamo piu' parole!!
Lettera firmata
Caro amico,
nemmeno noi abbiamo più parole. Quello che da un lato ci conforta, è che forse la nostra azione civica dà molto più fastidio di quel che non si pensi.
Dall'altro, è desolante vedere come certi personaggi che da almeno 15 anni siedono in consiglio comunale dicendo di fare opposizione, si contraddistinguono per il loro continuo e sistematico silenzio dinnanzi a questi fatti gravissimi che gettano sinistre ombre sulla tanto decantata trasparenza di questa Amministrazione sempre più allo sbando.
Rileviamo che in questo periodo pre-elettorale spuntino fuori dei nomi noti alla città, se non altro per esser stati protagonisti di sonore trombate elettorali quali candidati sindaci per ben due volte (non ci riferiamo all'ultima tornata dove la candidata Raisi ha avuto un risultato lodevole e tra i migliori in tutta la Provincia). Questi nomi, distintisi spesso per aver votato a favore di provvedimenti scandalosi dell'Amministrazione PDS-DS-PD (Civis, delibere di azzonamento urbanistico, scempio di Villa Cicogna etc.), ora si riciclano e offrono una sponda a qualche giovanotto di belle speranze dell'opposizione bolognese che scalpita e vorrebbe bruciare i tempi, entrando in Consiglio Regionale a nemmeno un anno di distanza dalla propria rielezione in Consiglio Comunale. Giovanotti ambiziosi (che si notano per la loro assenza in Consiglio Comunale a Bologna al momento di votare un OdG del loro stesso partito contro il Sindaco Delbono sulla vicenda "Cinziagate") e vecchi dinosauri che costruiscono palazzi in città col placet dell'Amministrazione di sinistra. Non c'è che dire: prove di inciucio a largo spettro. Ogni Sindaco godrebbe di un'opposizione così. Il nostro non fa certamente eccezione. E intanto annuncia di attivare Photored già presenti e funzionanti. Il gioco delle tre carte. E i cittadini non hanno più lacrime da versare.

martedì 19 gennaio 2010

Fotored occulto?

Riceviamo e segnaliamo all'attenzione della cittadinanza questo fatto che se confermato sarebbe molto grave e aprirebbe una serie di sospetti sull'operato di una Amministrazione che parrebbe interessata al mero incasso di introiti dalle multe effettuate agli automobilisti:
 
"Due divise armeggiano sulla Via Emilia in prossimità di un semaforo ed estraggono un rullino fotografico da un parallelepipedo grigio fissato al centro di un marciapiede sito dirimpetto all'incrocio prossimo alle Vie Menarini e Canova - Emilia.
La manovra è repentina. Siamo a pochi metri da un semaforo all'ingresso del Comune di San lazzaro prima del Ponte del Savena, dirimpetto al distributore Total. E' via Emilia. E' Italia. Forse.
La manovra e' ripetuta con sistematicità a cadenze settimanali ci dicono .
Si tratta di un Fotored , il marchingegno che rileva le infrazioni degli automobilisti al semaforo.
Già, ma perchè non è segnalato? Lungo la via Emilia non una segnalazione mentre sulla corsia opposta un cartello per chi proviene da Bologna annuncia "Attenzione Controllo della Velocità" ma è altra cosa.
Quanti sono i fotored cittadini? Come mai non vi e' segnalazione alcuna come previsto dalla legge? Quante sanzioni sono state elevate con simili modalità?
Bene, noi solleviamo la questione che non ci stupisce in alcun modo trattandosi dell'ennesima conferma ai nostri continui dubbi sulla regolarità delle condotte amministrative."
 
Giriamo la domanda ai nostri Amministratori e in particolare al Sindaco, sempre così attento - a parole - alla legalità e alla trasparenza.

venerdì 15 gennaio 2010

Democrazia autopartecipata

Da L'Informazione di Bologna del 15.01.09:
I Sindaci dell'Associazione Valle dell'Idice, Loretta Masotti di Ozzano dell'Emilia, Stefano Sermenghi di Castenaso e Marco Macciantelli di San Lazzaro di Savena, durante il loro ultimo incontro, su proposta del Sindaco Loretta Masotti,hanno convenuto di affidare la presidenza dell'Associazione, sino alla fine del mandato in corso, al Sindaco di San Lazzaro di Savena. Passaggio di consegne anche per il direttore dell'Associazione. Santa Drago, segretario generale del Comune di San Lazzaro in pensione dal prossimo 1°febbraio, lascia il testimone ad Andrea Fanti, segretario generale del Comune di Castenaso.
Il Sindaco Marco Macciantelli ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto dalla collega Loretta Masotti, ha ringraziato i colleghi per la fiducia e ha formulato il proposito di continuare a lavorare, in uno spirito di servizio,per rafforzare la collaborazione tra i tre Comuni, nell'ambito di una visione di policentrismo metropolitano.
Caro San Lazzaro News,
il Sindaco di San lazzaro diventa presidente dell'Associazione intercomunale Valle dell'Idice che raccoglie tre Comuni (S.Lazzaro -Ozzano- Castenaso).
La notizia non suscita alcun fremito ma apre le pagine della Stampa odierna. Presidente di un "Triumvirato" che si autocelebra e autonomina nell'ambito di una visione "policentrica" di una non meglio precisata collaborazione.
L'articolo propone una visione fotografica della Valle dell'Idice, bellissima, lussureggiante, ecologica.
Forse poco attuale vista la cementificazione selvaggia del territorio.
Ma in vista delle Regionali può aiutare. Peccato non chiedere ai "valligiani" se sia gradita tale nomina.
F.N.
Caro amico, chi si riempie la bocca di paroloni quali "democrazia partecipata", "dialogo" e altre cosettine, forse non sa più nemmeno di cosa stia parlando. Una cosa è certa: la democrazia si invoca solo quando serve per denigrare i "nemici". Altrimenti per lorsignori la democrazia è già insita nel proprio DNA...e chi non è d'accordo con quell'assunto dogmatico può andarsene in esilio...la Storia italiana anche recente ce lo insegna.

mercoledì 13 gennaio 2010

Pochi kilometri e il mondo è cambiato

Il sindaco annuncia i provvedimenti
«La copertura è pericolosa bonifica al via entro l’anno»
(G. F.) «Riguardo alla presenza di amianto, nei capannoni dell'ex Sinudyne,
il Comune di Ozzano si era già attivato ben prima della denuncia del
dottor Vito Totire dell'Associazione esposti amianto (Aea)». Il sindaco di Ozzano,Loretta Masotti, fa infatti presente che già nel luglio 2009 l'ufficio tecnico comunale informò l'Ausl sull'eventuale presenza di amianto all'ex Sinudyne. Con l'Ausl che richiese un'ordinanza urgente nei confronti della proprietà per verificare, con analisi di laboratorio,l'effettiva presenza di amianto (o asbesto) con l'invito, in caso di esito positivo,a presentare un progetto di bonifica. «L'ordinanza - precisa la Masotti è stata emessa l'1 agosto 2009 seguita da un'ingiunzione,del 30 novembre 2009, di messa in sicurezza dell'area per la caduta di pezzi di copertura dopo eventi meteorologici avversi Il sindaco riferisce che l'11 dicembre la proprietà aveva comunicato di aver dato incarico a una ditta specializzata per la messa in sicurezza dell'area, e l'effettiva presenza di amianto.
«Il 4 gennaio - prosegue il primo cittadino la proprietà ha consegnato la valutazione del rischio all'Ausl e, per conoscenza,al Comune. Lo stato di conservazione del coperto,con amianto, è stato giudicato scadente e di conseguenza, per la vicinanza di abitazioni, è stata proposta la bonifica, entro il 2010, come previsto dalle linee dettate dalla Regione. Ora siamo in attesa delle valutazioni dell'Ausl. La tempestività con cui gli enti competenti si sono mossi, a cominciare dai tecnici comunali per finire Il sindaco di Ozzano Loretta Masotti a quelli dell'Ausl - conclude
la Masotti -, dimostra come la sicurezza e la salute dei cittadini siano una priorità delle nostre Istituzioni
Con questo, in pratica, il sindaco smentisce anche il Pcl che ha accusato le giunte Masotti di inerzia rispetto al problema dell'amianto G. Fabbri L'informazione di Bologna 13.01.09

 

Un lettore ci ha inviato questo suo commento:
5 - 6 Km separano due territori dalla Legge. A San lazzaro di Savena chi segnala la presenza di siti con amianto e' censurato presso il proprio datore di lavoro in un clima di oscena intimidazione.
A Ozzano il Sindaco da vita ad iniziative di legge .
La differenza e' sotto gli occhi di tutti. Vergogna.

 

sabato 9 gennaio 2010

Il Replicante

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una mail pervenutaci da un lettore a commento dell’ennesimo monologo al primo cittadino su un tema delicato e sul quale, evidentemente, quest’ultimo non tollera alcuna replica, se non quella offerta da se stesso. Da qui anche il titolo di questo articolo del blog.

 

Il Resto del Carlino odierno propone una "nuova" intervista al Sindaco di San Lazzaro di Savena sul tema del Bilancio.
L'elemento di novità parrebbe essere costituito dalla foto che accompagna l'articolo dove la giacca del Sindaco parrebbe diversa da quelle esibite negli articoli di Stampa precedenti ormai materia di studi e letteratura agiografica.
L'intervista è identica alle molteplici e reiterate sul tema. E allo stesso modo monocorde.
Bilancio virtuoso, conti in ordine, drammatica presenza del patto di Stabilità, grandi opere, partecipazione, e foto del protagonista del monologo.
Un quadro eternamente unidirezionale riproposto a scadenze diverse dai due quotidiani locali: ora l'uno ora l'altro esattamente identici nei contenuti.
Parla soltanto uno. A nessun altro è concessa possibilità di dichiarazioni sul tema quindi il dialogo è un monologo. Identico come un interminabile mantra incontrastato e senza repliche.
Un Paganini all'incontrario, virtuoso allo stesso modo, ma col vizio della replica.
Un replicante di se stesso. A mezzo stampa.

F.N.

Resta, come sempre, poco da aggiungere. Semplicemente giriamo al Signor Sindaco queste domande, visto che, nonostante la sua immarcescibile presenza sui media locali, pare dimenticarsene spesso: che ne è dei circa 300mila euro di soldi pubblici utilizzati per pagare le spese legali di due ex amministratori locali imputati in procedimenti penali, spesa su cui ora la Corte dei Conti indaga (e tra gli indagati, glielo ricordiamo perché non si sa mai, c’è anche lui, il sig. Macciantelli)?

Che ne è della vertenza tra Comune e Vigili Urbani del valore indicativo di 800mila euro di indennità tagliate a questi ultimi, e dei circa 40mila euro spesi in consulenze legali chieste a Studi Legali “amici” per avere pareri su questa “incresciosa” (per usare un eufemismo) vicenda?

Nell’attesa che il primo cittadino voglia fornirle alle Magistrature competenti che stanno indagando, attendiamo anche noi risposte, assieme a molti cittadini stufi dei soliti “monologhi”. Non sia mai che la memoria gli si rinfreschi.

giovedì 7 gennaio 2010

La rotatoria al titanio e la Befana dell'ARCI

Un lettore ci ha inviato una lettera che pubblichiamo integralmente. Ci sembra una denuncia ironica ma al contempo terribilmente seria sullo stato della democrazia e della libertà di cronaca nella nostra città.
 
Cari amici di San Lazzaro News, eravamo in piena campagna elettorale, lo ricorderete.
Il Sindaco magnificava i fasti del suo mandato girovagando su di un "furgone" personalizzato dal suo logo e volto.
La Stampa sempre al seguito del Primo cittadino ne annotava pedissequamente gli sforzi elettorali, le mosse, le parole, le promesse, i tour.
Il Sindaco inaugurava freneticamente rotonde , strade, anche forse contravvenendo a precise disposizioni di legge sulla par condicio che vietano simili iniziative propagandistiche in costanza di competizioni elettorali, anzi proprio nel mese interessato alla contesa.
Ma dunque ancora inaugurazioni, volantini e il varo sistematico di nuove rotonde.
Rotonde, non certo comuni rotatorie, abbellite ora da "simil foreste" ora da pezzi di titanio a guisa di monumento.
Proprio così.
Una di queste "creature" figura "abbellita" da una verde "foresta", secondo una politica che all'epoca ribattezzammo "cemento nel verde e verde nel cemento", un'altra rotonda invece risulta "dotata" di un gigantesco monumento al titanio che vi campeggia sinistro. Ed eterno appunto come il titanio.
Su quel monumento , che sovrasta quella rotonda pubblica, vi è inciso a caratteri giganteschi il nome del "donatore", anzi dell'azienda che ne ha fatto "dono" alla cittadinanza (a sua insaputa): Vi è scritto a caratteri enormi: POGGIPOLINI TITANIO.
In altre parole uno spot pubblicitario eterno e gratuito al donatore.
Alcuni mesi orsono poteva leggersi sulla Stampa che il premio comunale al cittadino più rappresentativo, il Lazzarino d'oro, veniva conferito dal Comune di San Lazzaro proprio all'industriale Poggipolini, re del titanio.
Il munifico donatore della struttura di Titanio che appunto orna una rotonda pubblica e che pubblicizza la sua Ditta.
Un caso, sicuramente. Ovvio.
La Stampa locale dà oggi notizia di ritardi sistematici nella demolizione di un ex depuratore cittadino mentre tace sulle case di Via Ca' Ricchi edificate su di un' area non bonificata e in assenza di abitabilità.
La cosa non fa notizia mentre fa notizia la Festa della Befana promossa dall'Arci locale.
E fa notizia la foto che immortala il Sindaco tra due pittoresche Befane.
Il Sindaco sorridente tra due Befane è la notizia. Giacché è la prima volta che la Befana, figura tradizionalmente accostata ai bambini, figuri immortalata accanto ad un adulto, sorridente, estatico, Amministratore Pubblico.
Non è un messaggio subliminale accostare una figura familiare e dell'infanzia, portatrice di doni, di dolci, di feste a quella di un Amministratore Pubblico che allo stesso modo si accosta a quelle icone della festività.
Ecco dunque la notizia: la Befana non dei bambini ma del Primo cittadino. Anzi la Befana è il Primo cittadino? Per chi?
Ma dov'erano i bambini?
F.N.
 
Ce lo chiediamo anche noi: dov'erano i bambini? Di certo, se la Befana sceglie di andare col Primo Cittadino, sarà a lui che avrà donato quintali di carbone. I bambini effettivamente, è meglio che stiano lontani da questo mondo di adulti, dal quale non c'è veramente nulla di buono da imparare. Se un giorno qualcuno di voi diverrà Sindaco, c'è da sperare che non abbia preso esempio dall'attuale...piuttosto meglio prendere esempio dalla Befana.

martedì 5 gennaio 2010

La terra dei cachi...e degli abusi edilizi condonati

Riceviamo una lettera a commento dell’ultima notizia del blog; data la sua lunghezza, ne facciamo un articolo autonomo in luogo di un normale commento. Grazie al gentile lettore che fa presente questioni inquietanti nella loro semplicità.

<<Il Consigliere Comunale del Comune di San Lazzaro di Savena, Enrico DI OTO, rende noto cosa emerso dal testo di una "singolare" delibera prenatalizia (22.12.09) da parte della Giunta Comunale di San Lazzaro di Savena.
In soldoni: si è ravvisato un abuso edilizio perpetrato da un'impresa edile che ha costruito la rampa per l’accesso al rimessaggio auto interrato pertinente un edificio su di una striscia di terreno di proprietà del Comune.
In Commissione Urbanistica, secondo le espressioni usate dal tecnico comunale (responsabile del Procedimento) questi ha spiegato che attraverso “due conti” fatti con l’impresa (autrice della violazione di legge), il costo che essa avrebbe dovuto sostenere per demolire e ricostruire l’opera come previsto dalla LEGGE, sarebbe stato il medesimo utile ad acquistare l’area oggetto di abuso.
Allora perché dunque non vendere il terreno pubblico gravato dall'illecito all'autore dell' illecito stesso? Certo, con i dovuti accorgimenti ovvero sanando l'abuso edilizio e non assoggettandolo a demolizione.
Per quanto sconcertante la politica del "fare due conti " con l'autore dell'illecito , (ammesso che sia incasellabile in qualche codice deontologico o in altri tale pratica "contrattuale" ), questi diventerebbe quindi proprietario dell'area pubblica "per comodità procedurale".
Colpisce però l'ulteriore segnalazione del Consigliere DI OTO, anch'egli basito, dall'apprendere dal medesimo responsabile tecnico comunale nonché titolare del procedimento che l'Impresa in questione è "fantomatica" o meglio "governata" da terzi o quantomeno non meglio identificabile.
Concedere una licenza edile a un fantasma sorprende, come sorprende "farci due conti".
Fare “due conti” specie se quei conti si fanno con i denari di terzi ovvero della collettività e specie se all'Ente Pubblico competono precisi obblighi di legge in materia di vigilanza urbanistica e di verifica.
Azzardiamo: ma non è che quegli obblighi competano strettamente a chi poi finisce per "fare due conti" con l'autore della violazione di legge?
Chissà....
Aggiungiamo: Nel privato ,chi non richiederebbe l'applicazione esemplare della legge se su di un proprio terreno si vedesse costruito da terzi un manufatto abusivo?
Tutti non L'Ente Pubblico evidentemente che invece va a fare "due conti" con l'autore della violazione e sceglie con questi la soluzione migliore.
Come usa abitualmente presso gli Studi di Consulenza e come usava sempre presso il medesimo Ente quando si "intravedevano" abusi edilizi nell'immobile di un Dirigente di una nota Coop edile.
Sempre meglio "fare due conti" e intravedere un illecito piuttosto che sanzionare e demolire . Meglio ancora se può addirittura "vendersi" quel bene pubblico.
A questo punto possiamo concludere che è fondato ritenere questo territorio libero da vincoli di legge esattamente come Marte.
Certo a Marte non si può edificare ancora ma chissà, “facendo due conti”…>>

sabato 2 gennaio 2010

Abuso edilizio su area demaniale? Le "semplici" soluzioni del Comune

Riceviamo dal Consigliere comunale dott. Enrico Di Oto e volentieri pubblichiamo:

Abuso edilizio su area demaniale? No problem, basta venderla a chi ha commesso l’abuso.

Sarà Rude, Semplicistico e Sfacciatamente polemico, ma il titolo rispecchia cos’è stato fatto a seguito dell’approvazione del piano Piano delle Alienazioni e delle Valorizzazioni Immobiliari ex art. 58 L. 133/2008, approvato dalla MAGGIORANZA in data 22/12/09.
Nei fatti si legge che:
D E L I B E R A
• Di inserire nel Piano delle Alienazioni i seguenti beni immobili non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali del Comune, ex art. 58 L. 133/2008, classificandoli come patrimonio disponibile:
Complesso denominato Ex Scuola Elementare Idice identificato catastalmente al Foglio 20 mappale 125 sub 1,2,3…..
Area in Via Seminario identificata catastalmente al Foglio 28 mappale 511 di mq. 4.278…..
E la vera chicca:
Area in Via Galletta identificata catastalmente al Fg. 28 mappale 225 parte per 141 mq circa, che da PRG vigente ricade in Zona Territoriale Omogenea B di completamento residenziale – Sottozona B5 (PEEP), mentre da PSC approvato e da RUE adottato ricade nell’Ambito da Riqualificare per Rifunzionalizzazione AR.A.2 - Mura San Carlo.
NEI 141 MQ DEL MAPPALE 225 DEL FOGLIO 28, MEGLIO INDIVIDUATI NELLA PLANIMETRIA ALLEGATA, LA ******* SOGGETTO ATTUATORE DELLE PREVISIONI RELATIVE ALL’AZZONAMENTO 98 DI P.R.G. E PROPRIETARIA DEL LOTTO ADIACENTE IDENTIFICATO CATASTALMENTE AL FOGLIO 28 MAPPALE 145, HA REALIZZATO LA RAMPA DI ACCESSO AL PIANO INTERRATO DEL FABBRICATO IN CORSO DI REALIZZAZIONE CON DIA PUT 24895, NON CONSIDERANDO DETTA AREA AI FINI DELL’APPLICAZIONE DELL’INDICE E QUINDI DELLA SUPERFICIE UTILE AMMISSIBILE, CALCOLATA ESCLUSIVAMENTE SUL MAPPALE DI PROPRIETÀ.
Ritenuto di inserire il bene nel Piano delle Alienazioni 2010 in quanto i 141 mq sopra descritti individuati all’interno dell’AR.A.2 “Mura San Carlo” non sono necessari allo sviluppo del Piano Urbanistico Attuativo in via di formazione e che la quantità realizzabile prevista per lo stesso ambito non deriva dall’applicazione di un indice sulla superficie territoriale ma è costituita da una quantità predefinita indipendente quindi dalla consistenza territoriale;
Si classifica il bene come disponibile e se ne varia la destinazione urbanistica come segue:
o nel PRG e nel Piano Particolareggiato verrà aggregato all’Azzonamento 98 come sub comparto a) del medesimo, privo di capacità edificatoria propria, attuabile con intervento diretto e idoneo ad accogliere superficie accessoria interrata di spettanza dell’Azzonamento 98;
o nel PSC ricadrà in AUC, Ambiti Urbani Consolidati.
Gli atti di variante al PRG vigente ed al PSC approvato sono riportati nell’Allegato n. 2 che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

In soldoni: si è ravvisato un abuso edilizio perpetrato dall’impresa edile che ha costruito la rampa per l’accesso al rimessaggio auto interrato su una striscia di terreno di proprietà del Comune e, “fatti due conti – come ha sapientemente riferito il responsabile dell’uff. tecnico in commissione- con l’impresa, il costo che essa avrebbe dovuto sostenere per demolire e costruire l’opera come da LEGGE, sarebbe stato lo stesso che per comprare l’area oggetto di abuso:
• Di dare atto che il valore degli immobili è stato stimato come segue:
o Lotto A Complesso Ex Scuola Elementare Idice: 814.000 euro
o Lotto B Complesso Ex Scuola Elementare Idice: 352.500 euro
o Area Via Seminario: 174.500 euro
o Area Via Galletta: 100.000 euro”
“Fermo restando-proseguiva- le pratiche sanzionatorie in merito all’abuso accertato”.
Aggiungo un paio di considerazioni:
1) Quali sarebbero stati gli indennizzi spettanti agli ignari acquirenti delle abitazioni? (Quale quindi il risparmio da parte dell’impresa edile?).
2) Di chi è la proprietà dell’impresa in esame?
3) Perché creare un precedente e sanare gli abusi edilizi su area demaniale “svendendo” quell’area?
A VOI LE CONCLUSIONI
Enrico Di Oto

 

Non possiamo che girare queste domande alla Giunta comunale, al Sindaco di San Lazzaro e alla maggioranza consiliare che ha approvato questa ennesimo sfregio di legalità, ringraziando vivamente il consigliere Di Oto per la sua battaglia per la trasparenza, e per averci tempestivamente informati di questa vergognosa vicenda.

 

Rimborsi ICI ai Comuni: il Sindaco s'è n'è accorto?

"(ANSA) - ROMA, 3 DIC - Arriva una nuova tranche di rimborsi ai comuni per le minori entrate Ici sull'abitazione principale per 156 milioni per l'anno 2008. Previsti inoltre altri 760 milioni di euro a decorrere dal 2009. E' quanto prevede l'emendamento sul Patto per la Salute."

Qualcuno lo dica al sindaco di San Lazzaro, che continua a dire che l'abolizione dell'ICI sulla prima casa ha sottratto risorse al Comune. E molti cittadini ignari della norma contenuta in finanziaria di cui diamo conto in questo articolo, prendono per buone le panzane ripetute sulla stampa locale, senza alcun contraddittorio, e attribuite al primo cittadino, senza che questi le abbia mai smentite.