mercoledì 3 febbraio 2010

Una bella lezione di civismo a chi dovrebbe già conoscerlo

Mentre una delegazione di cinesi fa visita al Comune di San Lazzaro e il Sindaco Macciantelli fa il finto tonto, facendo finta di non sapere che sono venuti qui e non a Bologna dove sarebbero dovuti andare, ma le “quisquilie” degli ultimi giorni hanno suggerito al Comune felsineo di dirottarli qui (la vera barzelletta però non è questa, ma il fatto che Macciantelli dica che “se i cinesi sono venuti fin qui, vuol dire che qualcosa di buono c’è sul serio”…insomma ci crede soltanto lui, ma l’importante è crederci), ecco mentre tutto ciò accade, vogliamo riproporre una lettera di replica della presidente de L’Altra Informazione, comitato critico verso il Civis, replica ad un articolo-lettera del sindaco Macciantelli apparso su La Repubblica di Bologna alcuni mesi orsono. Una bella lezione di civismo a chi se ne riempie la bocca ma evidentemente ha ancora parecchio da imparare (siamo convinti che anche i cinesi abbiano potuto insegnare qualcosa al Primo cittadino di San Lazzaro in fatto di civismo):

 

Nell’imminenza di venire travolto dal Civis, che ha fatto di San Lazzaro la propria cavia, non sapendo più con chi prendersela, il sindaco Macciantelli rivolge le sue ire contro i comitati, accusati, non senza richiamarsi allo specchio infranto delle identità, immagine evocata a suo tempo, con ben altro spessore da Eugenio Scalfari, di curare il proprio “particulare”, di essere giustizialisti, termine oggi di gran moda e sul quale si concorda con fervore da una parte e l’altra della barricata, di contribuire addirittura alla “destrutturazione” della politica, e buon ultimo, ma perno di tutto l’argomentare, di uccidere il civismo.
Ora vorrei capire cosa intende Macciantelli per spirito civico o civismo, da lui contrapposto al “comitatismo”. Forse le altezzose sfuriate di qualche intellettuale che mai si abbasserebbe a considerare i problemi concreti con i quali si deve misurare il semplice cittadino? Forse la civile manifestazione di piazza sugli alti temi sui quali si confronta la società? Forse la sfilata dei lavoratori che reclamano i loro diritti?
Probabilmente tutto questo, che costituisce aspetto sacrosanto del vivere comune, ma che non esaurisce quella che in democrazia si chiama partecipazione, evocata a gran voce alle elezioni di turno, finché non si concretizza in richieste concrete.
Perché tanta meraviglia quando i cittadini propongono argomenti che li riguardano, e –orrore – minacciano di non votare più chi non vuole prendere in considerazione le loro istanze, quando si continua a aderire con convinzione alle richieste provenienti da imprese, istituzioni e da chiunque abbia il potere di spostare grandi masse di voti?
Perché gruppi di cittadini non possono far valere i propri diritti per via giudiziaria, quando si sia constatata l’assenza di ascolto da parte delle istituzioni, senza essere tacciati di giustizialismo?
Certo poi che attribuire ai cittadini comportamenti tipici dei partiti politici che li hanno portati o li porteranno alla progressiva dissoluzione costituisce il massimo dell’impudenza!
Ma quali “apparati di una volta” quando ogni giorno dobbiamo constatare l’esistenza di uno zoccolo duro di comportamento dei partiti che, orfani ormai di qualsiasi visione della società di largo respiro, si aggrappano con affanno alle vestigia del potere per mantenere piccoli e grandi privilegi?
Ne consegue che l’ideale di popolo per costoro è un insieme di sudditi proni, che si incolonnano festosi per il voto, e che fino alla prossima tornata elettorale piegano la schiena e accettano qualsiasi decisione provenga dall’alto dei Palazzi.
Ma purtroppo per lor signori i cittadini, civismo o comitatismo che sia, continueranno a raccogliere firme perché, se è vero che è sufficiente una persona a porre una questione giusta, è certo che, per chi dipende dal consenso elettorale, migliaia di firme hanno il loro peso.
E poi tocca al Macciantelli di turno dimostrare che la questione posta non ha validità.
Maddalena Piccolo
Presidente Associazione l’Altrainformazione

 

3 commenti:

  1. Che ne sarà adesso della "temeraria" Presidente Maddalena Piccolo dopo aver scritto contro un virtuoso amministratore ? verrà avvicinato il suo datore di lavoro perchè sia punita ? si interverrà presso il suo responsabile politico ? verrà vilipesa in ogni sede ? riceverà cartelle esattoriali ogni giorno ? la insulteranno ? boh chi puo' dirlo ..., le vie della meschinità umana sono infinite .

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  2. C'è da temere che su Maddalena Piccolo si abbatta la vendetta del don Rodrigo di turno? Ma chi è questo Macciantelli che manzonianamente osa "sopire, soffocare e reprimere" ogni forma di legittima critica e di dissenso? Chi è convinto di essere? Giulio Cesare o Napoleone? O Stalin?

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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