mercoledì 10 marzo 2010

Bentornato Bagni...il Sindaco e i suoi amici rispolverano vuota retorica con la vedova Biagi

Immancabile. Immarcescibile. Le case vengono costruite su rifiuti tossici ma lui di queste quisquilie non si cura. No, lui è votato alla politica “alta” (d’altronde viene dalla montagna), si riempie spesso la bocca di concetti di norma sconosciuti alla cittadina che è chiamato ad amministrare, quali “buon governo”, “governo virtuoso”, “informazione e formazione”, “trasparenza” e altre amenità (nel senso che per lui e i suoi amici sono sempre state trattate come tali).

Per cui ecco che a un anno di distanza dalla scorsa commemorazione in piena campagna elettorale per le amministrative, è tornata la vedova Biagi, il giurista assassinato da brigatisti certamente armati di pistole, ma armati intellettualmente da quel brodo di coltura nel quale lui stesso, il signor Sindaco, ha sguazzato nei suoi anni universitari, e di cui i suoi vecchi (e nuovi) sodali non si sono mai dimenticati. Un gallone da esibire all’occorrenza, a seconda dell’uditorio. Quel brodo di coltura che faceva dire all’allora segretario della CGIL e poi futuro Sindaco di Bologna Cofferati, che Biagi era un “traditore” della causa dei lavoratori. Quel Cofferati con cui il signor Sindaco si ritrova assieme, nella corrente di coloro che sostengono l’ex segretario PD Dario Franceschini. Prima o poi ci si ritrova tutti. E il sindaco ha così modo di sfoggiare tutto il suo repertorio di vanità, retorica e parole vuote, le parole di chi, probabilmente nemmeno sa di cosa si stia in realtà parlando, quando si tratta di una vedova di un uomo assassinato per aver cercato di fare il suo dovere fino in fondo.

Esprimiamo dunque la più viva solidarietà alla vedova Biagi e a coloro che, tra i suoi allievi e amici, cercano a tutt’oggi di portare avanti il lavoro iniziato da suo marito e poi bruscamente interrotto.

 

La seduta del consiglio comunale di ieri ha visto finalmente il ritorno sui banchi dell’opposizione del consigliere Giampiero Bagni, ex dirigente della Lega Nord e poi eletto come indipendente nella lista del PDL a sostegno di Viviana Raisi. Siamo certi di poter dire che mai nessun indipendente ha di fatto meglio rappresentato le istanze dell’opposizione, di certo più e meglio non solo di altri eterni indipendenti, ma anche di certi eletti ufficialmente nella lista del PDL. Il lavoro e le presenze di Bagni nel consiglio, l’attenzione ai problemi sul territorio sono stati sempre il suo biglietto da visita, che ben si oppone a certo clientelismo che consente – questi sono i costi della democrazia – a certi altri soggetti di sbandierare pacchetti di preferenze senza aver mai minimamente mosso un dito per il territorio ma solo ed esclusivamente per le proprie tasche.

 

La foto che riprende nell’ordine il presidente del consiglio comunale e al contempo segretario del PD sanlazzarese (alla faccia dell’imparzialità ed autonomia che ha sempre contraddistinto la figura del presidente del consiglio), il consigliere Bagni, l’immancabile sindaco e il vicepresidente del consiglio comunale ripropone il solito deja-vu: Sindaco e vicepresidente del Consiglio sempre uniti, dall’abbraccio al momento dei risultati del voto amministrativo (“loro” avevano vinto comunque), suggello di quell’andare a braccetto tipico di soggetti che, di fatto, portano avanti le stesse cose. Chi in un modo, chi nell’altro. Chi costruendo palazzine a San Lazzaro e non facendosi più vedere alle votazioni pericolose per la maggioranza, chi attaccando esclusivamente coloro che, nell’opposizione, spesso più fuori che dentro il consiglio, conducono battaglie fastidiose per la cricca che da decenni gestisce affari e potere in queste terre. Non abbiamo dubbi: se il signor Sindaco potesse scegliere anche l’opposizione, di certo nominerebbe l’attuale vicepresidente del consiglio comunale quale suo esclusivo rappresentante. Peccato che, anche qui come da altre parti, la musica non sia più la stessa. Nel frattempo lorsignori si possono mettere in posa per altre foto.

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