domenica 6 giugno 2010

A VOLTE RITORNANO. LE VICENDE DELLA CRICCA SANLAZZARESE IN UN ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIERE BAGNI (PDL)

Il consigliere comunale Giampiero Bagni, eletto come indipendente nelle liste del Pdl del comune di San Lazzaro ha presentato un ordine del giorno che verrà a breve discusso dal consiglio comunale. Lo pubblichiamo integralmente ritenendo di fare un servizio a tutta la cittadinanza e ringraziando il consigliere Bagni che mostra di avere a cuore alcune vicende della propria città che qualcuno vorrebbe tacitare, sia nel Palazzo sia in qualche personaggio che fa presunta opposizione al Palazzo.

 

Comune di San Lazzaro di Savena

Gruppo Pdl

ORDINE DEL GIORNO: Conclusione di una vicenda relativa ad abusi edilizi

 

Premesso che:

 

Nell’anno 1997 , il Comune di San Lazzaro di Savena aveva approvato con delibera di Consiglio Comunale (atto dr. 146 del 9.12.1997) un Piano Particolareggiato di iniziativa Privata recante PUT 17584 denominato Azzonamento nr.9 all’interno del quale si edificavano innumerevoli immobili ad opera in particolare di SOCOFINA , consorzio facente capo ai Costruttori RAGGI Giancarlo e Vincenzo. 

 

In data 15.10.1998 veniva stipulata una prima Convenzione presso il  Notaio Errani (Rep. 56540 matrice 12683) dove la Società Cooperativa Edilcasa unitamente ad altri soggetti attuatori del cosiddetto Consorzio Caselle diveniva soggetto attuatore di alcuni lotti edilizi identificati con la lettera B e la lettera L , tutti inseriti nel citato e ampio azzonamento urbanistico del nostro Comune .

Che questo primo atto sanciva in forma tassativa gli obblighi realizzativi legati ai tempi, ai modi costruttivi e alle caratteristiche degli immobili popolari , condicio sine qua non indispensabile per l’ottenimento di pubbliche sovvenzioni e agevolazioni fiscali , poi regolarmente ottenute.

Che  a riguardo l’atto notarile suddetto annota all’art .14:

“Qualunque variazione riguardante i singoli lotti incide sulle disposizioni del Piano Particolareggiato pertanto le varianti di dimensionamento delle singole strutture  devono imporre anche la variante al progetto iniziale del piano particolareggiato .”

 

Nel 1998,l’Assessore all’Urbanistica Renato Ballotta sottoscriveva ancora con Edilcasa  un’Impegnativa di Programma che fissava ancora contrattualmente gli obblighi dei Soggetti Attuatori Edilcasa, di altre Coop Edilizie e del Comune di San Lazzaro di Savena .

Il testo del documento impegnava il Comune all’art.5 a : “sovrintendere , coordinare , vigilare in tutte le fasi la corretta attuazione del programma oggetto di accordo, controllare la corretta applicazione di quanto fissato nelle Convenzioni con particolare riguardo ai prezzi di cessione degli alloggi fruenti di agevolazione pubblica “ 

 

In data 11.04.2000, era stipulata una seconda Convenzione tra il Soggetto attuatore Edilcasa e il Comune di San Lazzaro di Savena ai sensi dell’art.22 della legge 179/92 nr.179 , con atto nr. 65 e con ulteriori atti analoghi d’impegno tra tutti i soggetti attuatori e il medesimo Comune .

La Convenzione stipulata in data 11.04.2000, rigorosa nei contenuti, richiamava due delibere del Consiglio Comunale di San Lazzaro di Savena , la nr.54 del 3.5.1999 e la nr.82 del 28.09.1999 : entrambe approvavano la bozza di Convenzione tipo regionale e i criteri tassativi per l’ammissione al Convenzionamento del soggetto Attuatore.

 

Considerato che:

 

Le vicende dell’Azzonamento nr. 9, al centro di inchieste giudiziarie, hanno rilevato episodi di notevole gravità , nella costanza di decine di denunce pubbliche di media locali e nazionali , organi politici di ogni rango  e di cittadini evidenziando l’elusione grave dei  patti di cui sopra che si sintetizzano così:

 

A) Furono modificate , già in corso d’opera, le volumetrie dei locali accessori e realizzate maggiori superfici utili , poste in essere condizioni di abusivismo edilizio di portata notevole tanto da far registrare un dato di sicuro rilievo:  per numerosi edifici realizzati a cavallo tra l’anno 1999 e il 2000, all’interno dell’Azzonamento nr.9 e non soltanto, quindi di recente realizzazione , a convenzioni stipulate e a fondi pubblici erogati , vennero richieste ,a lavori ultimati, concessioni edilizie in variante che apportando sostanziali modifiche ai progetti originari , per i quali gravavano precisi vincoli di legge,  previdero la realizzazione e lo sfruttamento di interi piani abitativi, oggetto poi di commercializzazione.

 

B) Emersero una sequela  di atti catastali irregolari, taluni alterati direttamente negli Uffici del catasto, di planimetrie integralmente difformi rispetto allo stato di fatto delle realizzazioni , atti , giova ricordarlo, tutti  assoggettati al controllo  della Regione per via degli stanziamenti pubblici. 

C) Il Comune rilascio’ all’attuatore,  concessioni in  sanatoria valutate come illegittime dalla locale Procura  al fine di sanare abusi insanabili e per i quali non si intervenne con la prevista sospensione dei lavori . Abusi e illeciti commessi in fotocopia nell’attiguo edificio di Via Amendola dove si ricorse questa volta allo strumento del condono per legalizzare la realizzazione di ben 185 mq aggiuntivi gravati da abusi altrimenti insanabili. Anche in tal caso , ampiamente elusa la Convenzione, si realizzarono Superfici utili , si modificarono le volumetrie di un intero piano e si commercializzarono tali immobili . Anche in tal caso rimasero sul campo irregolari atti catastali , progetti con le Convenzioni invariate ,sebbene apertamente violate. Nell’’intero Azzonamento si agì in modo analogo.

 D) Si evidenzio’ nelle inchieste: 1) l’omessa prolungata vigilanza urbanistica nonchè 2) l’indebito incasso di oneri non dovuti per il rilascio di concessioni edilizie altrimenti non rilasciabili per più lotti (Lotto A- LOTTO L – B-F), 3) la modifica arbitraria di convenzioni edilizie deliberate dalla Giunta e operate da un semplice Funzionario ( LICENZA Edilizia  20720/01 a firma Arch. Premi), 4) il rilascio di certificati di agibilità di edifici privi di collaudo statico e gravati da abusi edilizi ritenuti “non sanabili” ma ugualmente sanati da concessioni in sanatoria illegittime ,5) l’ attestazione del suddetto funzionario circa il possesso di requisiti utili all’ottenimento di fondi pubblici a soggetti che ugualmente fruivano del  beneficio e che si individuavano, nello specifico, proprio in dipendenti della Procura Bolognese .

E) La presenza agli atti comunali di un Contratto di appalto pari a lire 2.620.000.000, censurato dal GIP di Bologna durante l’inchiesta, che depositato nella suddetta Convenzione Urbanistica determinava il’alterato PICA delle case popolari di Via Speranza risultando privo di riscontro fiscale e contabile. Gli stessi contratti  di appalto stipulati  per quelle medesime opere, venivano  reperiti dagli organi inquirenti presso i Committenti Edilcasa e Costruttore Raggi , questi invece fatturati,  registrando nel testo , l’indicazione di  importi pari 2.250.000.000, quindi inferiori di quasi 400 milioni di lire rispetto al fittizio contratto depositato in Convenzione.

Ne discendeva che agli atti del Comune vi siano tuttora attivi in Convenzione Contratti di appalto privi di riscontro fiscale, ma che hanno determinato falsati costi di case popolari , gravate da abusi insanabili e da finanziamenti di denaro pubblico.

F) Le denunce a carico dell’ex-Assessore Ballotta , presentate in Procura ,finivano nella disponibilità dell’intero Ufficio tecnico, dotate di lettera di accompagnamento della Polizia Giudiziaria,  indirizzata al Sindaco, ove si esplicitavano i termini della denuncia , la lamentata scarsa trasparenza dell’Ente e alla stessa si allegava la denuncia dei cittadini. Dopo alcuni mesi di studio , l’ufficio tecnico rispediva a mezzo posta la denuncia dei cittadini alla Polizia Giudiziaria e sulla ricevuta di ritorno postale apponeva , a scanso di equivoci , la dicitura : Esposto di…omissis“, citando il nome dei cittadini in aperta violazione di legge . La denuncia permaneva in copia negli uffici tecnici, nella disponibilità di chicchessia, anche degli stessi messi incaricati della spedizione.

G) Che richiesto di acquisire quelle denunce e quegli atti il Comune opponeva rifiuto ai cittadini denuncianti asserendo trattarsi di pratiche relative a procedimenti penali e così consentendo un ulteriore illecito : Il Comune indagato deteneva e aveva informazioni, durante le indagini  a proprio carico, delle denunce dei cittadini mentre questi veniva impedito , anche dal Difensore Civico , di avere accesso alle proprie denunce e a quegli atti che invece  un  Ufficio Comunale conservava e gestiva nei propri uffici.

Il fatto è in  violazione dei diritti/doveri di procedura penale e del rispetto della  privacy .

H) Gli abusi edilizi rilevati nell’Immobile di un Dirigente della Coop Edilcasa venivano segnalati alla Procura dai Vigili Urbani come “intravisti” ( vd relativo verbale P.M.) inducendo ad archiviazione il PM titolare dell’indagine e  permanendo tuttora  mai sanzionati .

 

I) Veniva rilasciato per i suddetti edifici regolare certificato di abitabilità in costanza di atti catastali irregolari e di un fittizio atto di collaudo statico redatto nel 2001 , a edifici occupati da oltre un anno , ove si attestava  la presenza di sottotetti non praticabili in luogo di superfici utili e abitabili .

I) Si  effettuavano lavori in variante, prima di ogni assenso di legge, in spregio di ogni normativa e delle Convenzioni , in un intero Azzonamento , come risulta agli atti della Procura .

L) La Regione E. Romagna riconosceva unitamente alla Provincia e al Tribunale Civile ,la integrale disapplicazione delle norme regolanti le Convenzioni urbanistiche ,le norme e i vincoli regolanti i Piani Particolareggiati , la normativa fiscale , che dovevano rimanere inalterati e che invece lo sono rimasti solo ed esclusivamente a livello cartaceo .

Ciò posto e attesa la gravità di tali risultanze che , sebbene negate negli anni dall’Amministrazione Comunale ma ormai accertate dagli Organi Competenti, hanno determinato la commissione di evidenti illeciti da parte della Pubblica Amministrazione unitamente a un danno  di immagine pubblica  della stessa .

Si rileva infatti come siano mutate integralmente le condizioni , le finalità , le modalità di applicazione delle norme regolanti l’edilizia residenziale pubblica e che , come pare , parrebbe essere correlata a una sorta di “sistema libero”  in questo Comune che dal quadro giudiziario appare accertate.

Peraltro la stessa P.A. si e’ gravemente prodigata in forme di denigrazione e astio nei confronti dei cittadini vittime della suddetta speculazione fino sui luoghi di lavoro degli stessi determinandosi oggi come tutte quelle denunce fossero integralmente fondate   

  Si impegna il Sindaco e la Giunta:

1) All’annullamento in autotutela delle concessioni edilizie in sanatoria e in Variante rilasciate a EDILCASA per gli edifici di Via Speranza 15/e –d e di Via Amendola 20-22cosi’ come ritenute dal GIP Castore , integralmente  difformi dalla legge .

2) All’annullamento della Convenzione edilizia per inadempienze contrattuali e per le reiterate violazioni di legge del Soggetto attuatore, l’applicazione delle penali contrattuali previste dalla stessa  Convenzione e il ricalcolo del PICA con i parametri effettivi di quelle realizzazioni e del reale importo dei Contratti di appalto di lire 2.250.000.000 in luogo del fittizio depositato in Convenzione di lire 2.620.000.000. Rappresentando che il mancato annullamento costituisce danno erariale e violazione di legge da parte dell’Ente e del Sindaco in particolare .

  3) All’ immediata restituzione ai soggetti attuatori dei lotti  A –L- B – F  degli oneri costruttivi richiesti per il rilascio di Concessioni  non concedibili e ugualmente concesse e il conseguente annullamento delle concessioni in variante rilasciate a quegli stessi  soggetti attuatori .

4) Alla immediata revoca dei benefici fiscali e la segnalazione agli organi competenti per la decadenza formale dei contributi pubblici concessa ai non aventi titolo.

5) All’indizione di una commissione d’inchiesta volta a individuare le responsabilità amministrative emerse nella  realizzazione urbanistica dell’ intero Azzonamento nr.9 con costituzione in giudizio nei riguardi dell’attuatore e degli Amministratori Pubblici che hanno arrecato un danno d’immagine alla comunità di San Lazzaro di Savena.

San Lazzaro di Savena 24\05\2010

Il consigliere

Dott. Giampiero Bagni

 

 

 

 

3 commenti:

  1. Ecco cos'era e cos'è l'edilizia residenziale convenzionata . Un grumo di truffe e latrocinii.
    Il Dr. Bagni non ha potuto scrivere di piu' : Ma vi è molto di piu' su quelle pratiche . Vi è qualcosa di molto piu' grave .
    Ora cosa dirà il Sindaco : E' tutto in regola ?
    E' tutto a posto ? Per quanti anni ha calpestato e denigrato insieme al gentiluomo della cosiddetta opposizione alcuni cittadini onesti vittime di queste porcherie ?
    Dimettersi è il minimo.

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  2. Maurizzi dove sei ? Vergogna !!!!

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  3. Maurizzi, sei un danno per la cosiddetta opposizione. Sei pernicioso. Liberaci dalla tua presenza nei banchi del Consiglio comunale.

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