giovedì 28 aprile 2011

CIPEA, IL CASO APPRODA IN PARLAMENTO

L'on. Enzo Raisi (FLI) ha presentato una seconda interpellanza urgente al Ministero di Giustizia e al Ministero dell'Economia e Finanze avente ad oggetto note vicende sanlazzaresi.

Si ritiene di pubblicarla integralmente, tale e quale è rinvenibile al seguente link, trattandosi di un dovere di cronaca:

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=38425&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERPELLANZA+URGENTE%27+|+%27CAMERA%27


ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01058

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 468 del 27/04/2011
Firmatari
Primo firmatario: RAISI ENZO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 26/04/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatarioGruppoData firma
DELLA VEDOVA BENEDETTOFUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO26/04/2011
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 26/04/2011
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01058
presentata da
ENZO RAISI
mercoledì 27 aprile 2011, seduta n.468

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

nel dicembre 2009, come emerso dagli organi di stampa locali, pervenne al comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna una denuncia a firma di un cittadino di San Lazzaro di Savena acquirente di un immobile in edilizia convenzionata ubicato in via Galletta;

secondo quanto appreso dagli organi di stampa, quell'intervento edilizio sarebbe stato realizzato dall'azienda Idroter per conto del consorzio Cipea di Bologna;

secondo la ricostruzione della stampa, il soggetto attuatore avrebbe preteso dall'acquirente una richiesta di sovrapprezzo di denaro in nero e su tale circostanza risulterebbero tuttora pendenti indagini da parte della squadra mobile della questura di Bologna e del pubblico ministero Rossella Poggioli della procura bolognese;

la denuncia in realtà avrebbe conosciuto un iter del tutto particolare: sarebbe, infatti, giunta al sindaco di San Lazzaro di Savena, Marco Macciantelli, nel novembre del 2009 da parte del cittadino, così come riportato dalle stesse dichiarazioni rese agli organi di stampa di Bologna il 2 giugno 2010, con queste espressioni: «Ricevemmo anche noi la lettera di quei due signori, padre e figlio che si erano sentiti richiedere "un extra a parte" di circa 50.000 euro. Chiedemmo spiegazioni al Cipea e girammo la denuncia alla Guardia di finanza. Era il novembre 2009. Tra la segnalazione e l'intervento del sindaco sono passati poco più di 10 giorni le missive in arrivo e in partenza sono lì a confermarlo»;

in altre parole, il sindaco Macciantelli, ricevuta la denuncia del cittadino, richiese spiegazioni al Cipea in costanza di una violazione di legge e poi inviò la missiva-denunzia del cittadino al comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna, in un lasso di tempo indicato dal primo cittadino in una decina di giorni circa;

non è dato sapere quanto effettivamente quella denuncia rimase nella disponibilità del sindaco Macciantelli, preposto per legge ai controlli in materia di edilizia convenzionata, poiché è evidente che ciò è tuttora motivo di approfondimento giudiziario;

nel novembre-dicembre 2009, il nucleo provinciale della Guardia di finanza di Bologna consta agli interpellanti che fosse diretto dal generale Piero Burla;

il segretario particolare del generale Piero Burla era il maresciallo Salvatore Cucinotta, beneficiario di un alloggio del medesimo lotto in argomento, come già riportato nell'interpellanzaurgente n. 2-01035;

sul comune di San Lazzaro di Savena e sul sindaco Macciantelli quello stesso reparto svolgeva, nel periodo esaminato, diverse attività investigative delegate dalla procura della Repubblica di Bologna, come ricordato nell'interpellanza appena richiamata;

sembrerebbe sufficientemente chiaro che ci si trovi dinanzi ad una nuova clamorosa anomalia che aggiunge pesanti perplessità sulla gestione quantomeno disinvolta delle attività di legge;

il citato cantiere Cipea di via Galletta era ed è tuttora affidato alla direzione del consigliere comunale Aldo Noacco, vice presidente della commissione urbanistica del comune di San Lazzaro di Savena;

in quel cantiere, ovvero solo quando la delega d'indagine passerà dalla Guardia di finanza alla squadra mobile di Bologna, si rileveranno gravi forme di abusivismo edilizio che indurranno il pubblico ministero Poggioli a sottoporre a sequestro preventivo l'intero lotto e a deferire il direttore dei lavori Noacco per violazione della legge urbanistica;

a capo del consorzio Cipea, in qualità di direttore, vi era e vi è tuttora il dottor Gianluca Muratori, che riveste anche incarico di responsabile di Confartigianato Bologna;

in data 13 aprile 2010 si teneva un convegno riguardante il decreto legislativo n. 231 del 2001, che ha ad oggetto la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, presso la sede provinciale di Confartigianato di Bologna, al quale partecipavano Gianluca Muratori (presidente provinciale di Confartigianato imprese di Bologna), il professor avvocato Filippo Sgubbi (ordinario di diritto penale presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università degli studi di Bologna), il dottor Sebastiano Russo (Kensington consulting s.r.l.), il generale Piero Burla (ex comandante provinciale della Guardia di finanza di Bologna), il dottor Enrico Cieri (sostituto procuratore della Repubblica di Bologna), il dottor Daniele Ravaglia (direttore generale Emil Banca);

appare evidente agli interpellanti che si assisteva all'ennesima significativa anomalia, giacché l'ex comandante provinciale della Guardia di finanza di Bologna, Piero Burla, partecipava ad una conferenza unitamente al direttore di Cipea al centro di un'investigazione del comando da questi diretto e alla stessa conferenza partecipava, inoltre, un sostituto procuratore della Repubblica di Bologna, il dottor Enrico Cieri;

la circostanza parrebbe di assoluto rilievo se si pensa che essa costituisce l'ennesima, gravissima e ormai persino pubblica manifestazione di cattiva gestione che interessa il medesimo comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna;

non sembra potersi considerare prassi usuale che siffatti incontri possano avere avuto luogo tra chi dirigeva le indagini e chi era l'oggetto dell'indagine stessa, alla presenza, peraltro, di un sostituto procuratore di quel medesimo distretto giudiziario;

è, inoltre, ad avviso degli interpellanti, assai grave che la stessa promiscuità già oggetto dell'interpellanza urgente n. 2-01035 ricorra pesantemente tra i medesimi personaggi che interessavano quel comando, quell'ente pubblico preposto ai controlli di legge sull'edilizia convenzionata e le aziende coinvolte in attività oggetto della denuncia, nonché i militari di quel comando beneficiari di case edificate da quello stesso consorzio e in quello stesso territorio;

anche con riferimento alle attività della procura della Repubblica di Bologna, con riguardo a queste specifiche vicende, gli interpellanti segnalano alcune circostanze che destano profonda perplessità;

in particolare, secondo quanto denunciato in vari esposti, il pubblico ministero Gustapane avrebbe sottoposto a indagine in pendenza del procedimento penale 5661/08 una sua stessa consulente, Lorenza Zoli, archiviando egli stesso la posizione della consulente dopo averne utilizzato le conclusioni peritali, al fine di richiedere un'archiviazione del procedimento a questi assegnato senza ritenere di astenersi, senza compiere un solo atto di accertamento di legge e in pendenza di una denuncia contro la medesima consulente presso la procura della Repubblica di Ancona;

inoltre, come già segnalato nell'interpellanza urgente n. 2-01035 il pubblico ministero avrebbe, di fatto, sottoscritto una bozza di archiviazione predisposta dal colonnello Ferretti del suddetto comando, che - risulterebbe dal citato esposto - aveva predisposto più bozze di archiviazione su carta intestata della procura di Bologna relative al procedimento penale 5661/08 trasmesse al pubblico ministero Gustapane, utilizzando lettere di trasmissione del comando provinciale della Guardia di finanza alla citata procura;

ad avviso degli interpellanti, è grave che la procura di Bologna abbia consentito che il pubblico ministero Gustapane così lungamente si occupasse di tutte le indagini sull'urbanistica del comune di San Lazzaro di Savena -:

se si ritenga di voler definitivamente chiarire l'iter della denuncia citata in premessa, chiarendo, inoltre, quale ufficio di quel comando, in quale data e nella persona di quale militare ebbe a ricevere quella denuncia e se si siano registrate omissioni o ritardi della Guardia di finanza rispetto a quella segnalazione, fino al subentro nelle indagini della squadra mobile della questura di Bologna;

se la Guardia di finanza abbia mai trasmesso alla procura della Repubblica una notizia di reato riguardo ai fatti citati (o anche la denuncia del cittadino), in quale data e a quale pubblico ministero;

chi siano i militari del comando provinciale della Guardia di finanza che incontrarono «informalmente», come già riportato nell'interpellanza urgente n. 2-01035, l'assessore all'urbanistica del comune di San Lazzaro di Savena, Schippa, nel maggio 2010 e nel settembre 2010, responsabile dell'area programmazione territoriale di quello stesso comune, al fine di perfezionare una richiesta abitativa pervenuta dall'amministrazione comunale, e se quegli incontri cosiddetti informali si tradussero in circolari formali diramate al personale di diversi comandi della Guardia di finanza supportate da verbali o note relative a quegli incontri con gli amministratori pubblici del comune di San Lazzaro di Savena;

se risulti che la Guardia di finanza abbia mai effettuato sequestri di contratti di appalto privi di riscontro fatturativo relativi a convenzioni urbanistiche del comune di San Lazzaro di Savena;

se il colonnello Ferretti risultasse legittimato dal comando provinciale ad apporre sulla lettera di trasmissione delle «bozze d'archiviazione» ricordate in premessa, dove campeggia l'indicazione «d'ordine», la sua firma e quale fosse il diretto superiore in quel preciso frangente ad averne autorizzato la condotta;

se risulti che sottufficiali della Guardia di finanza, che risultano coinvolti nei fatti denunciati nell'interpellanza n. 2-01035, svolgano ancora oggi funzioni di controllo di atti o incarichi presso il comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna;

se, in ragione di tutte questi elementi, non si ritenga di voler dare finalmente seguito ad una formale ispezione al comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna;

se risulti, inoltre, che il pubblico ministero Gustapane sia stato oggetto di iniziative di carattere disciplinare ovvero se, a fronte delle circostanze riportate in premessa, si intenda valutare la sussistenza dei presupposti per la promozione dell'azione disciplinare.

(2-01058) «Raisi, Della Vedova».




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