venerdì 5 agosto 2011

IL MONITO E L'ALLARME...

La ‘Ndrangheta al Nord, dopo la Lombardia e il Piemonte ora punta anche a Bologna. La Polizia di Stato del capoluogo emiliano ha eseguito una dozzina di provvedimenti restrittivi, a conclusione di una indagine sulla ‘Ndrangheta al Nord, denominata “Due Torri Connection” e durata un anno. Le indagini, eseguite dalla Squadra Mobile di Bologna, coordinate dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, hanno dimostrato l’esistenza a Bologna di un radicamento di uomini della ‘Ndrangheta della cosca Mancuso, dediti alla conclusione di trattative per l’acquisto di ingenti partite di cocaina con i narcotrafficanti colombiani, operanti in Spagna e in Colombia. I servizi tecnici posti in essere dagli uomini della Polizia di Stato hanno accertato che tutte le riunioni si tenevano in una sontuosa villa di proprietà di uomini della ‘Ndrangheta calabrese e sita nel Comune di Bentivoglio, a nord di Bologna.
Il Procuratore Capo di Bologna, dott. Alfonso, recentemente aveva posto il problema di pesanti infiltrazioni della criminalità organizzata sul territorio bolognese. Riportiamo l'intervista di seguito:

http://sanlazzaronews.blogspot.com/2011/07/lallarme-del-procuratore-capo-di.html


Ancora
di recente, la squadra mobile di Bologna, pregevolmente guidata dal dottor Fabio Bernardi, ha sequestrato un'agenzia immobiliare a San Lazzaro di Savena nell'ambito dell'operazione Golden Jail. Orbene, quell'agenzia era della 'ndrangheta. L'on. Enzo Raisi ha commentato, nel corso di una lunga interrogazione parlamentare sulle note vicende Cipea a San Lazzaro (cantiere di via Galletta): "se un'organizzazione criminale di quella caratura sceglie di svolgere in quel territorio attività immobiliari, è perché in quel contesto tutto è evidentemente possibile e questo non sfugge alle mafie". Il testo completo dell'interrogazione si trova qui:

http://sanlazzaronews.blogspot.com/2011/05/cipea-ii-la-discussione-alla-camera-dei.html

Ancora non è stato dato ai cittadini di San Lazzaro sentire una parola che una da parte dell'Amministrazione comunale e del primo cittadino, quantomeno di commento di questa grave e inquietante situazione. Il Procuratore capo di Bologna ha da tempo lanciato l'allarme delle infiltrazioni criminali. Un deputato della Repubblica ha fornito dati e particolari a dir poco scabrosi sulla situazione della gestione della cosa pubblica sul nostro territorio, e gli si è risposto con insulti e toni arroganti e spocchiosi. Pare che al Sindaco interessi più che altro tagliare nastri e inaugurare la Fìra. Per certi membri dell'opposizione non va meglio: tra chi è impegnato a difendersi da pesanti grane giudiziarie legate a illeciti edilizi, e chi invece a costruire e vendere palazzine o ad acquistare terreni in vista di ulteriori operazioni commerciali-edilizie (a proposito, qualcuno ha sentito più parlare della c.d. "riqualificazione" del Palasavena, criticatissima financo da esponenti dello stesso partito del Sindaco?). Se poi qualche coraggioso cittadino decide di segnalare casi di pericolo per la cittadinanza (amianto) e un consigliere di opposizione decide di interrogare la Giunta e presentare mozioni che impegnino quest'ultima a un lavoro di monitoraggio e bonifica, c'è sempre modo di tacciarli per "procurato allarme". Si potrà dire che così si è raccolto il monito del Procurato-re Capo...

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