martedì 17 luglio 2012

BIGNAMI DIFENDE MAURIZZI E NOACCO E ATTACCA I "ROTTAMATORI"

Corsi e ricorsi. Non sarà parso vero al sindaco di San Lazzaro di Savena, Marco Macciantelli, di essere per un po' fuori dalle luci della ribalta che lo hanno visto negli ultimi mesi al centro di dibattiti e polemiche pesanti, che sono anche sfociate in inchieste giudiziarie non ancora concluse e di cui il notiziario online affaritaliani.it ha dato ampio conto.
Già, perché da alcuni giorni la "opposizione" a San Lazzaro, rappresentata almeno nominalmente dal Pdl, è al centro di polemiche infuocate, annunci di uscita dal gruppo consiliare, repliche e controrepliche al veleno. Tralasciando poi l'inchiesta giudiziaria (cfr. sempre il sito affaritaliani.it) che ha visto tra gli altri, l'architetto Aldo Noacco rinviato a giudizio per pesanti illeciti di natura edilizia e urbanistica, e riferiti all'epoca in cui questi era Direttore dei lavori del cantiere CIPEA di via Galletta, sorto per la costruzione di 40 villette in edilizia convenzionata, il business vero e proprio del territorio sanlazzarese da molto tempo, business che vede coinvolto in strascichi giudiziari anche lo stesso sindaco Macciantelli (denunciato, stando sempre ad affaritaliani.it, per violenza privata e diffamazione), e numerose interpellanze parlamentari presentate dall'On. Enzo Raisi (ex Pdl e ora FLI), queste ultime tutte riportate nelle precedenti pagine di questo blog.
L'uscita dal gruppo consiliare PDL di San Lazzaro di quattro consiglieri capitanati da Viviana Raisi, sorella del più noto e già menzionato Enzo, ha provocato reazioni stizzite da parte di Omer Maurizzi e dell'architetto rinviato a giudizio Aldo Noacco, nonché - notizia del Carlino del 17 luglio 2012 - del consigliere regionale Galeazzo Bignami, da sempre padrino politico di questi ultimi due.
Bignami annuncia di aver avviato le procedure di espulsione nei confronti di tre dei quattro consiglieri fuoriusciti dal gruppo (ad esclusione di Bagni, non iscritto al Pdl), poiché la loro condotta sarebbe incompatibile con quella del partito.
Posto che qui non interessa entrare nelle vicende squisitamente politiche che lasciano il tempo che trovano, e posto che questo blog ha sempre avuto una posizione neutrale e anche critica, quando è stato necessario, della stessa Raisi, riconoscendone anche i meriti, al semplice cittadino viene da chiedersi: qual è il Pdl cui Bignami si riferisce? Il Pdl nazionale, regionale, bolognese o sanlazzarese? Perché se è vero che il Pdl in alcune questioni ha assunto posizioni chiare e alternative alla sinistra, in altri casi questo non pare sia avvenuto. Basterebbe citare proprio la vicenda cui la stampa e la rete hanno dato conto, della (per fortuna) mancata nomina di Felice Caracciolo a revisore dei conti per la minoranza, al Comune di Bologna, nomina che sarebbe stata in realtà concordata tra il sindaco Merola e lo stesso Bignami. Quello stesso Bignami che ora sbraita e si straccia le vesti per quattro consiglieri comunali che escono dal gruppo sanlazzarese.
Su una cosa si può dare ragione in pieno al consigliere Bignami: quando egli dice che la linea dei quattro fuoriusciti sarebbe "incompatibile con la loro permanenza nel Pdl", dice il vero. Già, perché il Pdl sanlazzarese, con qualche eccezione che qui è stata sempre riconosciuta, era ormai noto come "soccorso azzurro" (in particolare l'ex gruppo di Forza Italia di cui Omer Maurizzi è stato per anni capogruppo nonché candidato sindaco), un soccorso che correva in aiuto del vincitore (la maggioranza targata PDS-DS-PD coi suoi cespugli annessi, IdV e Sel) ogni qualvolta il sindaco di turno (in particolare quello in carica) avesse problemi al suo interno. In effetti un consigliere che volesse discostarsi da questa linea di soccorso "al rosso" (come Bignami chiama ancora gli ex comunisti nelle sue arringhe pubbliche), si ritroverebbe ad assumere inevitabilmente una linea incompatibile con quella da sempre assunta dagli esponenti più rappresentativi del partito.
Come detto, non si vuol qui prender posizione sulle beghe politiche interne tra "scissionisti" e fedelissimi (alla linea del Sindaco?), anche perché i quattro paiono più proiettati verso un progetto di lista finto-civica che non si sa quanto bene possa fare al territorio.
Ma è strano che le critiche feroci di incompatibilità vengano proprio da un consigliere regionale che proprio due giorni fa rilasciava dichiarazioni a Repubblica (non al Secolo d'Italia) dicendo che per lui Berlusconi è già vecchio e che quindi non lo rivoterebbe. Insomma: annuncio di fuoriuscire da una linea di sostegno a Berlusconi, e al contempo annuncio di perseguire dei fuoriusciti dal Pdl? Qualcosa non quadra. La linea chi la detta? I consiglieri fedelissimi di San Lazzaro, tra cui il rinviato a giudizio arch. Noacco?

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