mercoledì 26 settembre 2012

ALFANO: BASTA INDAGATI NEL PDL. GUAI PER ALDO NOACCO

Angelino Alfano, segretario nazionale del PDL, è stato chiaro: "finché sarò io segretario, Fiorito (consigliere regionale laziale indagato per peculato e al centro di vicende che hanno portato la presidente di Regione Polverini a dimettersi) non sarà candidato". E dire che Fiorito è un semplice indagato. Ma la chiarezza del segretario PDL è molto apprezzabile. Chissà che direbbe allora, se conoscesse la vicenda che ha portato al rinvio a giudizio (non più dunque semplici indagini) del consigliere comunale del gruppo PDL Aldo Noacco, imputato per illeciti edilizi e urbanistici legati al suo ruolo di direttore dei lavori del cantiere Cipea in via Galletta. Le accuse riguardano la violazione delle iniziali volumetrie per costruire sottotetti abusivi che avrebbero trasformato quegli appartamenti in mansarde dal valore ben superiore di quello iniziale (da qui anche il filone d'inchiesta per corruzione che vede indagati alcuni esponenti della Guardia di Finanza locale e il costruttore della ditta Idroter). Questa vicenda pare essere la fotocopia di quella delle famose "case gialle" di via Caselle-via Speranza, vicenda molto lunga di cui si è dato ampiamente conto su queste pagine. Per quella vicenda, per essersi rifiutato di aprire una commissione d'inchiesta comunale, nonché per essersi rifiutato di modificare le convenzioni urbanistiche tra Comune di San Lazzaro di Savena e alcuni costruttori, da cui scaturirono le vicende che portarono a una sentenza del GIP di Bologna del 2006 che riconobbe che erano stati compiuti gravi illeciti, pur caduti in prescrizione, ecco, per tutta quella vicenda il Sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli risulta indagato e - come ha riferito qualche mese fa il sito affaritaliani.it - in procinto di ricevere l'avviso di fine indagini che prelude (di norma) al rinvio a giudizio. Il consigliere regionale Galeazzo Bignami, improvvisatosi moralizzatore e rottamatore della politica, ha sempre difeso a spada tratta il consigliere Noacco, assieme al consigliere Omer Maurizzi, anch'egli da sempre sostenitore senza se né ma dell'operato del collega Noacco. Forse Bignami progetta di portarsi con sé Noacco qualora Alfano non voglia più candidare rinviati a giudizio. Il rottamatore del PD, Renzi, è probabile che non voglia portarsi dietro personaggi ormai troppo legati a vicende così imbarazzanti come quelle sanlazzaresi. Al Sindaco Macciantelli non resta che sperare nella vecchia guardia bersaniana, pur provenendo egli dalla Margherita (il cui tesoriere, com'è noto, è stato per lungo tempo il sen. Lusi, ora in carcere per la gestione "disinvolta" dei fondi del partito).

lunedì 10 settembre 2012

SAN LAZZARO DI SAVENA CITTADINA TRANQUILLA...

Nella notte tra il 9 e il 10 settembre un'automobile parcheggiata in via Torreggiani è stata data alle fiamme, l'origine pare sia al 99% dolosa (per non dire 100%). Danneggiate seriamente, oltre all'auto completamente bruciata, anche le auto vicine.
Questa è ormai la sicurezza a San Lazzaro di Savena. Avvertimento mafioso o di altro tipo? Al momento non è dato sapere di più.
Si sa soltanto che il Sindaco Macciantelli è impegnato a pieno ritmo a presenziare alla Festa dell'Unità di Bologna, della quale sarebbe "organizzatore politico" (le polemiche sui mancati inviti ad autorevoli personalità del suo stesso partito non sono infatti mancate). Questo rinnovato presenzialismo del primo cittadino sarebbe ascrivibile, secondo i meglio informati, alla permanente campagna elettorale che lo vede impegnato a garantirsi un posto in Regione se non addirittura alle elezioni politiche del 2013. Impegno che ovviamente deve essere pieno e totale, in quanto i posti fanno gola a tanti altri suoi colleghi di partito, che partono da posizioni di vantaggio e non hanno all'attivo una collezione infinita di figuracce amministrative e politiche, comprese indagini che sin dall'inizio del suo mandato caratterizzano la sua Amministrazione (si ricordano a mero titolo d'esempio, quella sulle c.d. "case gialle", quella su Agripolis), nonché le numerosissime contestazioni provenienti da spontanei comitati di cittadini stufi di un certo modo di governare la cosa pubblica locale. Si aggiungono poi le vicende relative al conflitto di interessi dell'assessore all'urbanistica Schippa. Insomma Macciantelli deve sfatare l'immagine disastrosa di questi anni e perciò occorre apparire ora più che mai a fianco dei big del suo partito.

Intanto a San Lazzaro vengono bruciate auto, le strade sono un colabrodo, vengono destinati fondi pubblici ai campi nomadi, solo per dirne qualcuna. A Casal di Principe, pare abbia detto qualcuno, non si sarebbero mai viste tutte queste cose insieme.

Un nuovo primato per San Lazzaro: i cittadini ringraziano.

mercoledì 5 settembre 2012

CONSIGLIERI REGIONALI PAGAVANO PER SPAZI TV, INDAGA LA GUARDIA DI FINANZA

Regione Emilia Romagna, blitz della Guardia di Finanza: si indaga sulle interviste a pagamento dei consiglieri



Il palazzo della Regione Emilia Romagna. Foto AnsaIl palazzo della Regione Emilia Romagna. Foto Ansa

La Guardia di Finanza è entrata nella sede della Regione Emilia Romagna ( e a quanto si apprende anche in quella di alcune tv locali) per acquisire materiale sulle interviste a pagamento che alcuni consiglieri (da quelli del Movimento 5 Stelle ai colleghi del Pd) hanno fatto nelle emittenti televisive locali del territorio. Le fiamme gialle sono arrivate in viale Aldo Moro alle 9 di questa mattina su mandato della Procura di Bologna che ha aperto un'indagine conoscitiva affidandone la conduzione al Pm Antonella Scandellari. A latere anche l'ordine dei giornalisti e il Corecom (l'autorità competente in materia) hanno aperto altrettante inchieste.

Con il passare delle ore emergono nuovi dettagli sul blitz condotto dai militari che hanno agito per conto non solo della Procura ordinaria, ma anche di quella della Corte dei Conti regionale. «Ci hanno chiesto la documentazione relativa al tema delle interviste televisive – ha spiegato il presidente dell'Assemblea Legislativa Matteo Richetti – A mano a mano che ci fanno le richieste consegniamo il materiale».

La vicenda che ha portato all'arrivo dei finanzieri nella sede dell'amministrazione regionale è iniziata a metà dello scorso mese di agosto quando un quotidiano locale ha pubblicato la notizia che i consiglieri pagavano per avere degli spazi propri, nei quali esporre la propria opinione (senza contradditorio) in merito a particolari temi. La pratica, trasversalissima, coinvolgeva praticamente tutti i gruppi consigliari: Pd, Pdl, Udc, Lega Nord e Movimento 5 Stelle. Il numero uno di quest'ultimo gruppo, Giovanni Favia, ha immediatamente precisato che l'acquisto di spazi televisivi, che per la cronaca non erano segnalati dalle emittenti come a pagamento, aveva la funzione di garantirsi quello spazio che diversamente non avrebbe avuto. La vicenda, nel caso particolare dei grillini, ha fatto esplodere l'ennesima bomba all'interno del Movimento, ma questa è storia arzigogolatissima che va ben oltre la questione delle tv locali e che comunque contribuisce ad aggiungere mine al già minato equilibrio dei 5 Stelle.

Tornando nelle stanze della Regione visitate dai finanzieri il fascicolo conoscitivo che la Procura ordinaria ha aperto vuole fare chiarezza circa la liceità della pratica di pagare, con soldi del gruppo consiliare (che insomma sarebbero anche soldi pubblici), per apparire in video. Se si considera poi che le emittenti locali non specificavano mai che la trasmissione in questione era a pagamento (di prassi lo si fa con un messaggio scritto in una angolo del video) si capisce che la questione sembra essere destinata a sollevare ancora molta polvere. Le fatture delle ospitate ci sono, ora si tratta di distribuire (se verranno accertate) le colpe. Intanto il Pd ha già intimato a un suo consigliere regionale, Thomas Casadei, di restituire di tasca sua i soldi del gruppo che ha speso in questa, ormai deprecabile, pratica.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-04/regione-emilia-romagna-blitz-131114.shtml?uuid=AbpJZJYG

Dal sito dell'Ansa:

Consiglieri E-R pagano interviste, Gdf in Regione

Acquisite carte anche in emittenti. Si indaga per peculato

E il pm Scandellari, lo stesso che ha condotto le indagini su Terremerse fino alla richiesta di giudizio per il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, sta portando avanti "doverosi accertamenti, coordinati direttamente dal procuratore capo Roberto Alfonso", ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della procura Valter Giovannini. Una delle domande che ispira le indagini, non più conoscitive, è se l'utilizzo di soldi pubblici per interventi personali e non direttamente riconducibili all'attività del gruppo consigliare, risponda o meno a una destinazione di scopo, presupposto per cui la Regione stanzia i fondi.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/09/04/Consiglieri-R-pagano-interviste-Gdf-Regione-_7424416.html

Si apprende dunque che il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Bologna, per ora contro ignoti, non sarebbe più "conoscitivo", ma conterrebbe la prima ipotesi di reato: peculato. I consiglieri regionali in questione, protagonisti di quella pratica che il sito del Sole 24 Ore non esita a definire deprecabile, sono Thomas Casadei (PD), Silvia Noè (UDC), Manes Bernardini (Lega Nord), Giovanni Favia (Movimento 5 Stelle Beppe Grillo), Galeazzo Bignami (PDL), quest'ultimo già impegnato a San Lazzaro nel sostenere il consigliere indipendente nel PDL e già rinviato a giudizio per illeciti edilizi e urbanistici, Aldo Noacco.