CONSUMO DI SUOLO A S.LAZZARO 2
Altro
grave lutto per il patrimonio agricolo della nostra provincia: 26
ettari di terreni agricoli soggetti a trasformazione urbanistica in 10
anni di cantieri
Una cementificazione di massa mette a repentaglio il panorama rurale e agricolo della zona di Idice...
Non c’è freno al consumo del suolo, nonostante i ripetuti appelli ed allarmi su questa pratica che riduce sempre più una importante risorsa economica, paesaggistica ed ambientale.
Dopo i 720 ettari a rischio per il progetto del Passante Nord
Dopo i 22 ettari di campagna nel Comune di Granarolo destinati ad accogliere il polo sportivo e polifunzionale del FC Bologna
La Giunta Comunale di un altro comune di medie dimensioni come San Lazzaro di Savena adotta
un piano attuativo che andrà a trasformare con un unico progetto ben 26
ettari di suolo agricolo storico collocati ai piedi del Parco Regionale dei Gessi . Senza contare gli altri progetti negli ambiti subito attigui, che in base a vecchie previsioni del PRG, lentamente saldano il territorio ancora libero (46 ettari totali) in un’unica distesa urbanizzata.
Tutto
questo in un momento in cui la crisi delle vendite degli alloggi tocca
il culmine ed il rischio che i cantieri restino fermi per anni è
assolutamente reale, addirittura comprovato dalla durata decennale dei
termini contrattuali per il completamento dei lavori. Un nuovo quartiere
all’esatto opposto di tutte le pianificazioni urbanistiche delle
amministrazioni precedenti che vedevano nella zona Nord di San Lazzaro il
congruo sviluppo della città intorno alla Mediateca, alla stazione SFM,
al trasporto pubblico diffuso, alle piazze ed al commercio. Un
agglomerato urbano senza storia e senza anima, un corpo estraneo nel
paesaggio , che dovrà far fronte autonomamente ad una serie di servizi
per gli abitanti dei 580 nuovi alloggi previsti, compresa la nuova scuola media, tanto urgentemente invocata, la
cui necessità è messa in dubbio dagli andamenti decrescenti delle
iscrizioni nella scuola già esistente, e che come tutti gli altri
potenziamenti accolti come obiettivi per la qualità della città
pubblica, andrà a puro servizio dei nuovi insediamenti, lasciando ben
poco alla frazione storica di Idice che da tempo immemore chiede in
altre localizzazioni interventi di riqualifica e ampliamento dell’esistente.
Allo
stesso modo da tempo altre scuole di San Lazzaro attendono nell’ombra
che si trovino i finanziamenti per mettere mano ad una oramai non
differibile ricostruzione e per le quali è stato già dichiarato che gli
interventi necessari si dovranno sottoporre a “valutazioni e
considerazioni di tipo urbanistico più complesse”, e se
per 9 aule, una mensa ed una palestra ci sono voluti 26 ettari di
territorio, per qualcosa di ancora più complesso non osiamo neppure
pensare quale potrebbe essere la contropartita. Ammesso che si trovi
ancora.
A San Lazzaro accade questo, mentre il sindaco non perde occasione di farsi fotografare e riprendere da stampa e tv nei posti più improbabili, a dimostrazione di quanto gli interessi occuparsi dei reali problemi della città che malauguratamente deve (?) amministrare per ancora un anno scarso. Di certo la finta opposizione del gruppo Pdl in consiglio, con un rinviato a giudizio per vicende urbanistiche (Aldo Noacco) e un signore che di costruzione di palazzine se ne intende (Maurizzi), non ha molto da dire. Anzi, proprio nulla. In quelle condizioni sarebbe difficile in effetti.